“Nei giorni scorsi abbiamo avuto notizia di scontri verbali, che non sono sfociati in scontri fisici solo per il pronto intervento dei carabinieri, tra i parenti di un defunto e i seppellitori del cimitero di Poggioreale che avevano incrociato le braccia ed erano ufficialmente in assemblea. Ma la situazione ormai va avanti da giorni e non nascondiamo di pensare di agire legalmente e valutare l’ipotesi di denunciare l’interruzione di pubblico servizio”. Lo dice Gennaro Tammaro, consigliere di Efi (Eccellenza Funeraria Italiana) sindacato di categoria degli enti funebri, in merito a quanto sta accadendo a Napoli.
“Il sistema Napoli, che ne prenda atto anche l’assessore competente in materia Ciro Borriello, è al collasso. C’è un’indagine della magistratura sulle modalità di autorizzazione delle imprese funebri, ci sono gli impresari funebri onesti che attendono ancora che vengano fatti i dovuti controlli per certificare che le ditte siano – finalmente – in regola con la legge regionale 7/2011. Mancano ancora, e lo stiamo denunciando da mesi, i totem per la collocazione in quasi tutti i quartieri dei manifesti funebri. Ma quello che si sta registrando a Poggioreale è ancor peggio di tutto ciò”.
“Quel che sappiamo – prosegue Tammaro – è che mesi fa un’azienda con una offerta al ribasso ha vinto l’appalto per i servizi di seppellimento del cimitero di Poggioreale. Ad oggi, ci sarebbero stati licenziamenti, tagli agli stipendi e arretrati per i lavoratori di quella stessa ditta che a questo punto non sappiamo come abbia potuto garantire il servizio promesso al Comune appaltatore. A pagare questa situazione però è tutta la collettività. Parliamo dei parenti dei defunti che in una situazione di dolore estrema si vedono negati servizi cimiteriali essenziali. E parliamo anche del danno economico all’intero comparto delle pompe funebri, con carri fermi e lunghe attese per le operazioni”.