Iniziano entro la fine dell’anno i lavori di realizzazione di Sala d’Attesa, lo spazio laico e multireligioso ideato da Francesco Amante con l’intervento artistico di Flavio Favelli, per la qualificazione del Pantheon alla Certosa di Bologna.
Sarà così reinventata la grande sala ellittica, opera ottocentesca dell’architetto Giuseppe Tubertini, famosa per la galleria di busti dei cittadini bolognesi illustri rimossi alcuni decenni fa, che svolgerà con accresciuta suggestione il proprio compito di luogo aperto a tutti coloro vogliono dare ai loro cari l’ultimo saluto, indipendentemente dal culto di appartenenza.
“Sala d’Attesa – scrive Favelli – è una sala per attendere. E per ritrovarsi. Un luogo di accoglienza per parenti ed amici per commemorare i propri cari. L’opera che propongo, vuole offrire un ambiente vicino ad un concetto di casa, di abitazione, una zona prossima al privato, all’intimità […]”.
Il progetto è promosso dall’Ufficio Nuove Istituzioni Museali del Settore Cultura e rapporti con l’Università del Comune di Bologna con la collaborazione di Hera.
Per la realizzazione dell’opera, interamente finanziata da mecenati che si sono raccolti per iniziativa di Amante, molti sono i soggetti e le persone coinvolte: Fondazione del Monte; Ceda (Cassa Edile Artigiana); Confartigianato Federimprese; Porsche Italia; Finalma; Rotary Club Bologna Est; Gruppo Onoranze Funebri: Golfieri srl, Garisenda srl, Franceschelli srl, Lelli srl, Longhi srl ,Grandi Mario sas; Agenzia Farini; Fine Arts Unternehmen AG; Flavio Gardini; Antonio Tiezzi; Umberto Giovine; Carthesio; Daniele Pederzini; Giuseppe Pederzini.
Il Pantheon era stato restaurato alla fine degli anni ’80 nelle strutture murarie e dedicato ai riti laici alla metà degli anni ’90.