Pubblicità invasiva

La pubblicità ci assilla. Quella del settore funerario deve essere particolarmente attenta a non urtare la sensibilità dei destinatari del messaggio. Le riflessioni colte su un blog possono far ripensare i modi e i tempi del gesto pubblicitario. Tratto da elettrayo.spaces.live.com/Blog

Alla padrona di casa e’ appena morto il padre. Oggi vado a controllare la posta e… indovinate un po’? Intasata di fascicoli di “Marmi e onoranze funebri”. 2 euro a pacchetto, posta prioritaria. Sfoglio.

“Garantiamo che abbiamo personale sensibile e preparato per evadere ogni richiesta” (la sensibilita’ sta nel mandare una brochure con le tombe in una casa dove c’e’ appena stato un lutto??).

Scopro anche strani nomi di colori ” Rosso Taivassallo”, “Grigio sardo” (io conoscevo solo il grigio topo), Rosa Limbara, nero Zimbawe (perche’ li’ sono scuretti), Rosso Africa (ma non erano neri?) ecc.

“E’ certamente nobile il motivo che induce a costruire una tomba di famiglia … fa piacere i propri defunti riuniti in un unico luogo anziche’ averli sparsi in sepolture diverse.” (i miei cari sono sparsi in giro… e i suoi??)

Prendo le brochure e le getto con un gesto rapido nella spazzatura. Che sconvolga solo me. E’ sufficiente. Non vedo perche’ invadere ulteriormente.

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