I dipendenti dei servizi cimiteriali di HERA Spa giovedi’ 1 e venerdi’ 2 novembre 2012 in Certosa e a Borgo Panigale distribuiranno (“con discrezione”, promettono) volantini in cui si legge: “Adesso basta. A due mesi dalla fine dell’anno, i cittadini di Bologna non sanno ancora chi aprira’ il cancello della Certosa l’1 gennaio 2013. Con loro, anche noi lavoratori Hera siamo all’oscuro su chi gestira’ i cimiteri bolognesi, l’agenzia di onoranze funebri, il forno crematorio ed il deposito osservazione salme”.
Il Comune ha avviato un progetto per costituire un’azienda mista pubblico-privato per la gestione dei servizi cimiteriali, ma “non e’ ancora stato realizzato; la ricerca del partner privato sta rivelandosi, usando un eufemismo, piu’ difficile del previsto. Le quattro cordate che avevano mostrato interesse paiono quantomeno titubanti nell’esplicitare concretamente questa intenzione di investire nella nuova societa'”, si legge ancora nel documento che sara’ distribuito. Insomma, c’e’ preoccupazione e scontento perche’ “non abbiamo certezze sull’assetto della nuova societa’, sul nostro passaggio collettivo, sui trattamenti contrattuali e normativi, sui progetti industriali e di sviluppo, insomma su nulla”. L’unica cosa certa e’ la fusione Hera-Acegas con quasi il paradosso che la multiutility veneto-friulana gestisce cimiteri, onoranze funebri ed attivita’ di cremazione. Cioe’ proprio cio’ di cui Hera non vuol piu’ occuparsi. E proprio per via della fusione Hera-Acegas, i lavoratori chiedono di fermarsi “un attimo per riflettere di nuovo sulla questione”.
In altre parole, domandano i lavoratori della Certosa, “crolla il mondo sostenere che, alla luce della fusione, Hera debba continuare a gestire i cimiteri bolognesi come previsto dal contratto di concessione del 2003, garantendogli un equo utile di impresa ed utilizzando il rimanente utile nelle necessarie manutenzioni straordinarie, gestite dal Comune di Bologna?”. Oppure Hera potrebbe essere “il tanto, per ora inutilmente, ricercato partner privato”. Per i lavoratori “queste semplici domande meritano una risposta da parte dell’amministrazione comunale”.