Project financing cimiteriale di Caltagirone finito male

I magistrati della Procura di Caltagirone hanno emesso diversi avvisi di conclusione delle indagini preliminari per un project financing a Caltagirone. Fra i destinatari il sindaco della città calatina Francesco Pignataro, l’assessore ai servizi cimiteriali Francesco Di Stefano e l’ex direttore generale dell’ente Maria Angela Caponetti. Ma anche all’ex dirigente del comune Giovanni Alparone, il suo socio nello studio professionale A&P Associati & Partners S.r.l. Gabriele Cardillo, il loro assistente Egidio Sinatra e il rappresentante dell’associazione temporanea d’imprese che si aggiudicò l’appalto Gaetano Troia. Tutto ruota proprio intorno alla studio professionale retto da Giovanni Alparone e Gabriele Cardillo: divenuto socio, in Ati, dell’azienda siracusana Cimca srl.

L’Ati, rappresentata dal geometra Gaetano Troia, vinse l’appalto per la costruzione del cimitero di contrada Granieri e per l’ampliamento di quello cittadino. Stando all’accusa, Giovanni Alparone, sfruttando la sua posizione di dirigente all’interno dell’ente calatino, avrebbe pilotato la gara d’appalto di modo da farla vincere all’Ati della quale, il suo stesso studio professionale, faceva parte. Il tramite sarebbero stati due componenti della commissione esaminatrice delle domande: Teresa Messina e l’avvocato Francesco Liberto. Ma le responsabilità si estenderebbero anche ad altri funzionari del comune di Caltagirone.

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