Primo premio architettura Alto Adige ad un ampliamento cimiteriale

Il Premio Architettura Alto Adige, bandito ogni due anni dalla Fondazione Architettura Alto Adige, ha come fine quello di selezionare e divulgare le opere di architettura realizzate in Alto Adige che si sono distinte per la qualità delle idee e la coerenza costruttiva, attraverso l’impiego di tecnologie, consolidate o innovative. Opere in grado di instaurare un rapporto fecondo con l’esistente costruito, il paesaggio, la committenza e la società.
La giuria dell’edizione 2015 ha selezionato 15 opere tra le 166 opere candidate. La giuria ha privilegiato le opere “…che rispondono alle necessità con discrezione, chiarezza e misura e che dimostrano di procedere nell’elaborazione del progetto, caso per caso, considerando la specificità dei luoghi, delle risorse, dei committenti evitando l’uso di repertori e schemi confezionati. Opere che danno vigore all’identità del luogo e nella collisione con l’esistente producono nuove relazioni spaziali e di uso….”
Ed è importante annotare che quest’anno il Primo Premio + Premio “Edifici pubblici” + Premio “Costruire nell’esistente” è stato assegnato all’Ampliamento del cimitero e risanamento della canonica, San Sigismondo (Val Pusteria) di EM2 Architekten.
“L’opera realizzata è l’esito felice di una strategia di trasformazione che non si impone, ma sollecita la partecipazione collettiva e solo attraverso un esame approfondito, la capacità di ascolto, la persuasione ed il confronto, riesce ad individuare una soluzione condivisa. “….si abbandona ogni atteggiamento aggressivo per intercettare segnali provenienti dalla topografia e dalla tessitura ambientale” (Bruno Zevi) Attraverso impercettibili segni impressi sul paesaggio trovato, l’opera riesce a raggiunge gli obiettivi prefissati e nello stesso tempo infonde nuova vita ad un edificio destinato alla demolizione: il Widum, assume il ruolo di punto di arrivo del percorso del corteo funebre, diventando luogo per celebrare la morte ma, nello stesso tempo accogliendo altre funzioni, luogo per accogliere la vita. L’ambiguità è il valore di questo progetto. L’ampliamento del cimitero è nello stesso tempo un progetto di mantenimento di spazi ed usi consolidati e di attivazione di nuovi ruoli e connessioni. L’ opera mantiene e rafforza le relazioni tra l’insediamento, il paesaggio e la preesistenza non erigendo confini certi, ma progettando sconfinamenti: il vecchio cimitero si perde nell’ampliamento, le lastre di granito nei pascoli, i pascoli nel paesaggio, la morte nella vita, il sacro nel profano…”

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