Pratiche funerarie e cimiteriali di religioni non cattoliche in Italia in rapporto alle normative vigenti

Il panorama religioso italiano è in continua evoluzione, con una crescente presenza di fedi diverse da quella cattolica.
Questa trasformazione demografica pone nuove sfide e richiede competenze aggiornate per gli operatori del settore funebre e cimiteriale, situazione non semplice perché manca agli operatori una solida base di conoscenza sulle ritualità e le pratiche funerarie delle principali religioni acattoliche presenti in Italia, tra cui musulmani, ortodossi, testimoni di Geova, buddisti ed ebrei.
Vi è inoltre da segnalare che il quadro normativo di polizia mortuaria in diverse situazioni configge con gli usi e le consuetudini di talune religioni.
Comprendere queste diverse esigenze è fondamentale per leggere la società, intercettare i bisogni, prevenire le criticità e progettare il futuro dei servizi cimiteriali.
Ad esempio:


La tradizione islamica prevede la sepoltura della salma il prima possibile, preceduta dalla recita della shahada (dichiarazione di fede) durante l’agonia.
La preparazione della salma (Ghusl e Kafal) è un rituale specifico che prevede il lavaggio e l’avvolgimento del corpo da parte di persone musulmane dello stesso sesso del defunto.
La preghiera funebre (Salatul Janazah) si svolge, di norma, all’esterno della moschea ed è guidata da un Imam.
La sepoltura (Dafin) deve avvenire con il corpo orientato verso la Mecca e, idealmente, direttamente nel terreno senza feretro. Tuttavia, le norme igienico-sanitarie italiane impongono l’uso del cofano funebre.
Il periodo di lutto prevede specifiche consuetudini come il banchetto funebre (walima) e un periodo di osservanza per la vedova.
Il sepolcro islamico non prevede rialzi specifici, ma deve essere riconoscibile.
Esistono punti di frizione tra le pratiche islamiche e la normativa italiana, riguardanti i tempi di sepoltura, l’uso del feretro, la rotazione ordinaria dei campi a inumazione, il divieto di tumulazione e cremazione, e le procedure in caso di esumazione.
L’Islam in Italia non ha un clero gerarchicamente organizzato né un’intesa con lo Stato italiano, rappresentando una criticità per il dialogo e la gestione delle esigenze della comunità.

Per conoscere in maniera dettagliata questi aspetti può essere utile la partecipazione al corso online “Cerimonie e Consuetudini delle Religioni Acattoliche”, che si terrà il 16 aprile 2025 (clicca VEDI per informazioni al riguardo), tenuto dal Dott. Joseph Tassone (Capo Ufficio Servizi funerari del Comune di Trento e Coordinatore Gruppo di Lavoro Cimiteri SEFIT Utilitalia) e dalla Dott.ssa Valentina Pistolato (Responsabile Concessioni Cimiteriali di Veritas Spa, Venezia).

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