Polemiche sulla sepoltura di un bimbo morto dopo la nascita, figlio di immigrati

L’assessore ai Lavori pubblici del comune di Brescia Mario Labolani è intervenuto sulla vicenda della sepoltura del bambino, figlio di immigrati, deceduto all’ospedale Civile di Brescia e sepolto nel cimitero Vantiniano di via Milnao a Brescia, per ripondere alle notizie apparse sulla cronaca nazionale e locale e quelle che l’assessore definisce “strumentalizzazioni demagogiche ” operate “dagli onorevoli Corsini e Ferrari” (PD ndr).
“Il piccolo A.B.M.”, spiega Labolani, “deceduto a Brescia, presso gli Spedali Civili, è adesso sepolto nel campo d’inumazione del cimitero monumentale “Vantiniano”, nello spazio destinato a tutti i bambini nati morti o morti subito dopo la nascita, accanto ad altre piccole salme di italiani, stranieri, cattolici o musulmani , ebrei o buddisti”.
“In ogni caso il Comune di Brescia gestisce e garantisce i servizi cimiteriali”, prosegue l’assessore, “senza alcuna distinzione di razza, religione e nazionalità, nel più totale rispetto del dramma che accomuna le famiglie per l’avvento di morti troppo repentine e luttuose”.
“Per quanto riguarda il comportamento del sindaco del Comune di Pompiano”, prosegue Labolani, “sono certo che vorrà rispondere agli interroganti, anche perché, mi risulta, non sia stata assolutamente negata con motivazioni pretestuose la tumulazione nel cimitero di Pompiano, ma sia stata negata la possibilità che il Comune stesso si facesse carico delle spese di esumazione, trasporto ed inumazione della piccola salma, visto che, in ogni caso, queste spese devono far carico alla famiglia e non alla collettività”.
“Non si tratta, infatti, nel caso oggetto dell’interrogazione”, conclude l’assessore di centro-destra, “del cosiddetto funerale di carità (in quanto la sepoltura è già avvenuta) ma di un trasferimento di salma. Invece di fare tante parole inutili, gli onorevoli si facciano carico della spesa, senza distribuire colpe a chi non ne ha”.

Fonte: www.quibrescia.it

Di seguito si riporta il testo della interrogazione degli On.li Ferrari e Corsini

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05090
presentata da
PIERANGELO FERRARI
giovedì 19 novembre 2009, seduta n.250

FERRARI e CORSINI. – Al Ministro dell’interno.- Per sapere – premesso che:

in data 3 luglio 2009 presso gli Spedali Civili di Brescia nascono Fathia e Marouane, figli di due genitori marocchini, Fatima e Ahmed Ait Bouifosuan. Purtroppo il maschio Marouane cessa di vivere dopo pochissimi giorni. I genitori, soggiornanti in Italia da 13 anni e da 4 residenti nel comune di Pompiano, in provincia di Brescia, con regolari permessi di soggiorno, si recano dal sindaco del comune, Serafino Bertuletti, per chiedere una sepoltura per il proprio figlio nel Cimitero comunale. Ma il sindaco nega la sepoltura con argomentazioni, secondo gli interroganti, pretestuose;

nel comune di Adro, in provincia di Brescia, alcuni bambini, residenti nel comune medesimo, che frequentano le scuole materna, elementare e media, dallo scorso 4 novembre, a seguito di un’ordinanza emessa dall’assessore comunale alla pubblica istruzione, Patrizia Galli, sono stati esclusi dal servizio di mensa e scuolabus erogati dalla amministrazione comunale con la giustificazione che le loro famiglie, di origine magrebina, sono in ritardo con il pagamento delle rate, a causa della messa in cassa integrazione e del licenziamento dei genitori, per una somma non superiore ai 3.000 euro;

nel comune di Coccaglio, in provincia di Brescia, l’assessore alla sicurezza, Claudio Abbiendi ha organizzato un’operazione denominata «White Christmas» che si propone, in vista del Natale, di controllare casa per casa la condizione degli immigrati, per verificare, sulla base parrebbe di indicazioni fornite dallo stesso Ministro interrogato (lo dichiara l’Assessore Abbiendi) la regolarità del permesso di soggiorno, e tale iniziativa si sta estendendo nei vicini comuni di Castelcovati e di Castrezzato -:

se risponda al vero che il Comune di Coccaglio ha avviato l’operazione «White Christmas» di concerto con il Ministro interrogato; se, infine, non ritenga opportuno e conseguente ai suoi doveri istituzionali assumere le opportune iniziative al fine di promuovere l’integrazione degli immigrati.(4-05090)

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