I consiglieri comunali di Viterbo Insogna e Quintarelli (PD) hanno dato alle stampe la seguente nota:
“Al riposo dei morti la pietà cittadina”.
Questo è quello che è scritto all’ingresso del cimitero monumentale di San Lazzaro, luogo di culto, di preghiera, di forti ricordi e testimonianze di vita terrena, luogo di valore storico e culturale, luogo dove vengono seppelliti i nostri defunti, luogo per noi sacro ed amato, luogo dove si riflette e ci si misura con la pochezza e la fragilità umana.
La morte come diceva il grande Totò è una livella, rende tutti uguali e di pari dignità.
Noi chiediamo qual è la convenienza e la volontà dei cittadini viterbesi rispetto ad una ipotesi di privatizzazione dei servizi cimiteriali?
Vogliamo sapere la cura e la pietà dei defunti sono sempre e comunque oggetto di attenzione e di gestione diretta del servizio da parte degli amministratori comunali oppure dobbiamo amaramente constatare che anche la morte viene data in appalto?
Nel nostro cimitero monumentale e anche nei cimiteri delle frazioni, non c’è la morte, viceversa c’è la nostra vita, ci sono i nostri valori etici, le nostre testimonianze di vita, ci sono legami affettivi forti, la nostra religiosità, questi sono sentimenti tali da dover pretendere da chi amministra un concreto rispetto ed una autentica attenzione, che va dimostrata nei confronti di coloro i quali hanno vissuto ed hanno dato lustro alla nostra città ed ora meritano di riposare in pace nella dovuta pietà cittadina.
Cimitero in greco significa: luogo dove si va a dormire, quindi luogo di eterno riposo.
Ogni cittadino defunto presente nel cimitero ha la stessa dignità e la stessa importanza sociale e civile, sono state le migliaia di persone morte e sepolte in quel luogo di culto e di storia cittadina che hanno reso possibile far crescere e progredire la nostra città, con sacrificio, con lavoro, con capacità, con passione e con amore; alcuni hanno sacrificato la loro vita per la nostra libertà ed il nostro progresso
Moltissimi di quelle persone che definitivamente dimoreranno nel nostro cimitero monumentale e nei cimiteri delle frazioni, e anche quei cittadini che sceglieranno di farsi cremare, ci hanno resi liberi, indipendenti, sicuri di un futuro migliore e di una società migliore.
Le migliaia di persone che giornalmente frequentano i cimiteri cittadini debbono sapere che gli amministratori di questa città portano rispetto ai loro cari e ne difendono le memorie ed i ricordi.
Tutto questo è un patrimonio umano, storico, religioso e civile che non può essere cancellato od affidato a terzi soggetti che di questo servizio ne fanno un mestiere e fonte di guadagno.
Sarebbe, secondo noi, un delitto amministrativo grave e difficilmente difendibile, un affronto alla memoria storica, culturale, artistica e sociale che lì è racchiusa e che non merita simile disimpegno da parte di chi governa la città.
Ci appelliamo alla sensibilità dei colleghi consiglieri comunali, ci affidiamo a quanto scaturirà da questo dibattito ed a quello questo consiglio deciderà in merito alla presente mozione.
Come diceva il poeta: qui si parrà la vostra nobilitate.
Fatte questo doverose riflessioni etiche, non possiamo dimenticare altri aspetti che dovrebbero far ragionare la giunta comunale e coloro che stanno indirizzando la scelta a favore dei privati, crediamo siano elementi di seria valutazione.
Gestione in attivo economicamente.
Per molto tempo si è ritenuto che i conti della gestione fossero in perdita, allo stato attuale si può rilevare che viceversa sulla base di dati contabili il buon andamento delle riscossioni riguardanti le luci votive, la gestione del Tempio crematorio (che è in fortissima crescita di richieste e che vede la sempre maggior migrazione di agenzie funebri della Capitale, in quanto più conveniente, ci sono lunghe liste di attesa e salme ferme in attesa di poter essere cremate, questo fatto rappresenta anche un pericolo a livello di igiene pubblica oltre il fatto che andrebbe richiesta una deroga al limite giornaliero attualmente in vigore), e la tassa d’ingresso (diritti di tumulazione 120/00 euro per ogni salma) per ogni salma tumulata presso i cimiteri della città (non conosciamo i prezzi delle frazioni).
Per cui non si vede il motivo per cui questo beneficio economico debba essere garantito ad altri.
Il principio economico per cui si deve privatizzare gli utili e socializzare i debiti non può assolutamente essere applicato e perseguito in questo settore specifico di attività comunale.
Viene spontaneo chiedersi: a chi giova fare il bando? Quali sono i reali motivi per cui si vuole a tutti i costi privatizzare? E’ solo una decisione tecnica dettata dai soliti dirigenti od è la decisione politica di chi amministra questa città?
Perché cedere dei servizi che portano danaro fresco nelle casse comunali, dovendo addirittura ipotizzare di dover successivamente pagare un canone alla eventuale ditta vincitrice, dando magari carta bianca alla stessa in materia di tariffe, in modo da poter liberamente gestire l’affare cimitero a loro piacimento ed a danno dei cittadini viterbesi.
Magari mascherando gli aumenti con presunte migliorie che invece potrebbero essere fatte in casa, senza toccare gli affetti dei viterbesi, basterebbe un poco di buonsenso e di lungimiranza, ci vuole il cuore e gli attributi di chi è capace di governare e non delegare altri.
E’ giusto e doveroso chiedere chi penserà a garantire economicamente quei cittadini ed quelle famiglie indigenti che non possono permettersi simili tariffe? Quale potere di controllo avrà l’amministrazione nei confronti della ditta appaltatrice?
Oltre questo questo eventuale bando potrebbe andare ad alimentare qualche società o qualche holding della morte, che in molte città stanno acquisendo il monopolio di questi servizi, poiché sono un vero affare e diventano una miniera d’oro, e queste magari sono strettamente legate ad organizzazioni malavitose di vario tipo e di vario genere, che operano in vari settori economici nazionali ed in maggior parte nella illegalità.
Per cui debbono poi pulire il danaro con attività riconosciute e legali. C’è il forte rischio che questo accada. Pensiamo alle banche, alla eccessiva costruzione abitativa, ai supermercati, allo spaccio di droga che pur sono presenti in città, pensiamo alle diverse relazioni su questa materia dei questori che si sono succeduti in Viterbo. Pensiamo che Viterbo non è zona franca e scevra da simili rischi.
Problemi strutturali, igienico sanitari e logistici. Da quando sono stati attivati i servizi di cremazione e quello della sala autoptica presso il nuovo cimitero di Viterbo, meglio conosciuto come “ stralcio”, si è confermata la inadeguatezza dei locali che ospitano tale attività, sia dal punto di vista strutturale, in quando condivisi e non separati, sia dal punto di vista igienico-sanitario (perdite di liquidi, residui nella sala autoptica che dovrebbero essere puliti dagli operatori competenti e che invece permangono nei locali costringendo il personale del Cev ad eseguire la ripulitura, anche se non di competenza,con gravi rischi biologici e via dicendo).
Il Comune ha voluto che comunque che tali servizi si attivassero incurante delle problematiche ad esso legate.
Qualche mese fa, e di questo ne parlerà più approfonditamente il collega Quintarelli, in una riunione fra Cev, Comune ed Asl veniva concordata una rivisitazione della attuale condizione che prevedeva la divisione degli ambienti, il potenziamento delle celle frigorifere (assolutamente insufficienti) e la cessione in toto della sala autoptica alla Asl.
Si è saputo da pochi giorni che gli amministratori comunali hanno cambiato idea perché sembra non conveniente economicamente visto che la gestione del servizio andrà completamente ai privati tra qualche mese, questa sembra essere stata una dichiarazione di un dirigente comunale in presenza di testimoni e se così fosse sarebbe l’ennesima dimostrazione che in questo comune i dirigenti la fanno da padrone e la politica come troppo succede rinuncia al proprio ruolo e delega altri a decidere.
Questione del personale. Altro nodo spinoso e pericoloso, che sembra anch’esso muovere la decisione di fare il bando per scaricare il personale ad un ditta che li dovrà assumere, non curandosi affatto delle serie conseguenze di un eventuale assenza di garanzia del mantenimento del posto di lavoro.
Per dovere di cronaca si deve segnalare che si è determinato una sorta di braccio di ferro fra alcune sigle sindacali e il Comune, rappresentato in quella occasione dal dottor Quintarelli Stefano, basato su rivendicazioni contrattuali da parte di alcuni lavoratori (novità assoluta per questa amministrazione) che sono inquadrati con contratto commercio e nella maggior parte con il quinto livello senza che siano loro riconosciute mansioni specifiche dopo anni di servizio nel settore.
Oltre questo si deve ribadire che le mansioni svolte nella sala autoptica creano malcontento da parte dei lavoratori, che tra le altre cose risulta essere insufficiente rispetto ai servizi stessi, che sono aumentati, e con prevedibili situazioni di difficoltà rispetto alla manutenzione ordinaria e straordinaria del cimitero stesso.
Crediamo di aver offerto ai colleghi consiglieri elementi e spunti per poter fare le loro valutazioni e magari potersi esprimere in merito all’obiettivo principale di questa mozione, che è quello di dissuadere la giunta municipale dal procedere alla pubblicazione di un bando riguardante l’assegnazione dei servizi cimiteriali e di percorrere la strada amministrativa più giusta e rispettosa , anche dei sentimenti cittadini, di gestire direttamente tali servizi, poiché ci sono le possibilità economiche, logistiche, strutturali ed organizzative per poterlo fare.
Il consiglio comunale delibera di impegnare la giunta comunale a rivedere la annunciata decisione di affidare i servizi cimiteriali ad appalto pubblico, e di conseguenza a non procedere alla pubblicazione del bando di gara, che comunque prima della pubblicazione dovrebbe essere sottoposto alla analisi ed al parere delle commissioni consiliari competenti.
di attivare tutti gli atti necessari a mantenere la gestione diretta di tali servizi, percorrendo tutte le strade amministrative possibili e magari anche le varie possibilità legate anche alla presenza sul territorio di società, in cui il comune è socio unico, che potrebbero tranquillamente acquisire i servizi cimiteriali e le attività del tempio crematorio, per quanto riguarda i servizi igienici- sanitari impegnano la Giunta ad avvalersi di altre strutture pubbliche competenti in materia (Asl) a condizione che si facciano carico delle spese e della gestione dei medesimi.
Insogna e Quintarelli – Consiglieri comunali