Paola Colla critica la decisione del Comune di Parma di prelevare 1 milione di euro da ADE e destinarlo a Parma Infrastrutture

Veniamo a conoscenza e pubblichiamo il comunicato stampa di Paola Colla, già presidente di ADE spa e ora in lizza alle elezioni amministrative comunali:

“Dalle notizie apparse sui quotidiani locali ho appreso del prelievo eseguito nei confronti della Società ADE spa, di un milione di euro a favore di Parma Infrastrutture, avallato dal Comune di Parma. Questa operazione mi ha lasciato alquanto perplessa in quanto, tra le due società, non sono mai esistiti rapporti diretti, ad esclusione del canone di concessione per il patrimonio cimiteriale in gestione, fissato in 750.000 euro + iva all’anno, che Ade paga a Parma Infrastrutture dal 1° gennaio 2011, cioè da quando il Comune di Parma ha trasferito i beni demaniali a Parma Infrastrutture, e ha concesso ad Ade la riscossione delle concessioni cimiteriali. L’ulteriore prelievo di 1 milione di euro viene giustificato dal Commissario per investimenti da eseguire da parte di Parma Infrastrutture sui cimiteri che ne determinerebbero un “incremento il valore”. Si parla di interventi previsti nei piani investimenti del Comune per gli anni 2006-2007-2008-2009 e mai realizzati perché cancellati dai bilanci. Un fatto curioso perché in realtà Ade è in grado di gestire autonomamente gli appalti di opere pubbliche sui cimiteri e finanziarle direttamente col proprio bilancio. Infatti la grande maggioranza delle opere in questione o sono già state realizzate o sono in fase di realizzazione o appaltate e contrattualizzate, o sono progetti esecutivi già approvati dal Comune la cui attuazione è tuttora in attesa dell’avvio delle gare d’appalto. Solo dopo la rimozione del Consiglio di Amministrazione di Ade, avvenuta il 12 gennaio 2012, si sono avviate nuove intese tra Ade spa e Parma Infrastrutture al fine di distogliere risorse dalla prima verso la seconda, senza che ciò fosse giustificato dai contratti di servizio in essere a quella data o da attività effettivamente svolte nel corso del 2011 da Parma Infrastrutture a favore di Ade spa. Non risulta che vi siano opere non eseguite dal Comune di Parma per i cimiteri posti in carico a Parma Infrastrutture e, soprattutto, qualora ve ne fossero, sono opere non realizzate e quindi incapaci di produrre un innalzamento del valore dei beni concessi ad Ade spa. Quest’ultima condizione determina l’insussistenza delle argomentazioni poste a carico del trasferimento di 1 milione di Euro da Ade Spa a Parma Infrastrutture, perché tale denaro sarebbe corrisposto a fronte di una promessa di eseguire dei lavori che potrebbero, solo alla loro conclusione, determinare l’innalzamento del valore dei cimiteri concessi in gestione. Pertanto tale manovra fa supporre che si sia trovato un artifizio finalizzato a distrarre fondi dal bilancio di Ade a favore di Parma Infrastrutture con scopi diversi da quelli annunciati negli atti. Ciò potrebbe creare grave danno per la gestione economica e finanziaria della Società Ade spa ma, soprattutto, genererà un grave danno erariale. Al momento in cui il Consiglio di Amministrazione è stato rimosso, Ade contava su una solidità economica e finanziaria tale da consentirle di affrontare un futuro di investimenti tranquillo e l’ingresso di privati in Società senza particolari problemi. Oggi no. E preoccupa leggere il piano industriale e gli atti adottati dal Comune di Parma che denunciano la mancanza di una strategia complessiva in grado di mantenere e tutelare il patrimonio umano e il know how sviluppato in 10 anni di gestione esternalizzata dal Comune. Mi domando in queste condizioni quali potrebbero essere i possibili investitori privati in questo settore, e mi domando anche a chi giova questa destabilizzazione di una società che ha dimostrato di essere diversa dalle altre partecipate. Mi chiedo anche: invece di rovinare una società solida per “gettare una goccia” nel mare dei debiti verso i fornitori di Parma Infrastrutture, non era forse meglio infrangere il patto di stabilità, utilizzando le riserve liquide del Comune di Parma? Per questo motivo ho presentato un esposto alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica, alla Guardia di Finanza e al Prefetto di Parma per valutare se sussistano ipotesi di reato o di violazioni amministrative a valenza erariale meritevoli di opportune azioni a tutela.

Paola Colla Capolista di Parma Moderata Libera Solidale

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4 thoughts on “Paola Colla critica la decisione del Comune di Parma di prelevare 1 milione di euro da ADE e destinarlo a Parma Infrastrutture

  1. Salve,
    Avrei una domanda….
    Perché tutti questi defunti che provengono da Bergamo vengono portati a bologna, Ferrara o comunque in questa regione? Ci sono città più vicine… Non capisco, ma la questione è alquanto strana!

    1. x Bianca,
      la Prefettura di Bergamo ha chiesto a molti crematori del Nord Italia la disponibilità a portare rilevanti quantità di feretri in cremazione, con mezzi militari, onde ridurre la numerosità di salme presenti in deposito a Bergamo (e lo stesso vale per Brescia, Cremona, ecc.). Quasi tutti gli impianti della regione Lombardia e anche buona parte di quelli di Piemonte sono al limite delle capacità di ricevimento per singole richieste provenienti da famiglie, tramite imprese funebri. Così sono state portate salme a cremare in tutti quegli impianti che hanno dato disponibilità alla esecuzione di cremazione in un certo arco di tempo. E, in particolare gli impianti più distanti dalle città interessate dalla alta mortalità, proprio perché avevano più slot liberi di cremazione. Tra questi, ma sono svariati altri gli impianti che hanno dato la disponibilità, anche quelli di Ferrara e Copparo, che essendo nell’Est dell’Emilia erano i meno interessati in questo momento dalla forte richiesta di cremazioni a cui si assiste in Lombardia, Liguria, Piemonte.

  2. In questo momento critico propongo un provvedimento per la cremazione d’ufficio di TUTTI i defunti da parte Dell autorità competente. Credo che sia lo Stato.
    Mi domando altre si se il trasferimento dei feretro da Bergamo ad altri creatori a mezzo carri esercito sia individuale per ogni feretro come stabilisce la norma. In questo momento sarebbe una assurda esposizione di persone e un inutile spreco di energie e risorse. Quindi sollecitare in tal caso un provvedimento in tal senso.
    La memoria ed il rispetto si realizzano anche con la semplice intenzione. Potete pubblicare il mio nome. Donatella

    1. X Donatella
      I mezzi dell’esercito portano più feretri cadauno, per la precisione 5.
      Non seguono la regola x il carro funebre ordinario.
      È impossibile con la quantità di forni crematori esistenti nel nostro Paese cremare d’ufficio tutti i deceduti. Specie quando ci sono picchi di mortalità.
      Occorre utilizzare parallelamente alla cremazione anche la tumulazione stagna. E se mancano tumuli anche la inumazione.

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