Con il forno crematorio rotto, la carenza cronica sia nei cimiteri comunali che in quelli di Confraternite, la situazione a Palermo rischia di diventare esplosiva. A causa di questi disservizi, non risolti, ha dato le dimissioni un pezzo da novanta, l’assessore ai cimiteri e al bilancio e il sindaco Leoluca Orlando ha avocato a se le deleghe. Ma da quando le ha la situazione non è migliorata. Circa 500 feretri in attesa di sepoltura erano e circa 500 restano.
Per cremare i defunti occorre andare a Messina o a Cosenza (i crematori più vicini). Il Comune di Palermo ha deciso di contribuire alla spesa, ma bisogna attendere. «Per tutti coloro che scelgono la cremazione il Comune paga le spese fin quando non sarà attivo il forno a Palermo – precisa infatti l’amministrazione comunale – Ci sono due possibilità: o le famiglie provvedono subito autonomamente e poi hanno un rimborso (fino a 1.000 euro) oppure attendono che sia esperita la gara del Comune che è già in corso».
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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