Operatore cimiteriale scansafatiche

I parenti contestano lo scavo troppo basso realizzato per inumare un proprio caro nel campo nuovo al cimitero di Ragusa Ibla. I parenti del defunto Mario Marino, dopo le vibrate proteste, hanno chiesto l’intervento dei militari dell’Arma.
‘È un fatto anomalo vedere uno scavo di appena 60 centimetri con la bara appoggiata al terreno e ricoperta di pochissima terra – dice Giovanni Marino, uno dei parenti del defunto – per questa ragione abbiamo chiesto alla ditta incaricata, che non ha sicuramente i mezzi per scavare in profondità, di sospendere immediatamente i lavori’. E l’arrivo dei carabinieri e dei tecnici comunali, con il geometra reperile, è servito per bloccare i lavori.
L’articolo 62 del regolamento cimiteriale del Comune di Ragusa impone che ‘ciascuna fossa per inumazione – si legge nel documento – deve essere scavata a due metri di profondità dal piano di superficie del cimitero e, dopo che vi sia stato deposto il feretro, deve essere colmata in modo che la terra scavata in superficie sia messa attorno al feretro e quella affiorata dalla profondità venga in superficie. È vietato coprire il campo di inumazione con lastre di marmo – aggiunge il regolamento cimiteriale o qualsiasi altro materiale per una estensione maggiore dei 2/3 della fossa’.
La bara di Mario Marino, al cimitero di Ibla, dopo la sospensione dei lavori, è stata inizialmente prelevata e posizionata all’interno della camera mortuaria del camposanto pe rpoii essere sepolta secondo quanto specificato nel regolamento comunale, che si rifa alla legeg stetale, che però è nettamente superata e da anni in quasi tutto il Paese si seppelliseca circa 1,5 metri dal livello di campagna, com eè poi stato recepito in diverse normetive regionali.

A Ibla, l’operaio, aveva pensato di scansarsi un pò di fatica …. scavando solo 60 cm. e la cosa non è andata giù ai parenti.

Lascia un commento

Quando inserisci un quesito specifica sempre la REGIONE interessata, essendo diversa la normativa che si applica.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.