Occorre investire in manutenzione cimiteriale

I recenti crolli di parte di immobili di Congreghe al cimitero di Poggioreale a Napoli, nonché la situazione del cimitero del Verano a Roma, sono stati lo spunto per una conversazione in una trasmissione di TV2000.it, programma Siamo noi, dedicata ai cimiteri, andata in onda il 2/11/2022. Hanno partecipato Padre Marco Vianelli, Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della CEI, e l’ing. Daniele Fogli.
Chi è interessato può rivedere la puntata su www.tv2000.it/siamonoi/2022/11/02/commemorazione-dei-defunti-in-che-stato-sono-i-cimiteri
Rispondendo ad alcune domande sulla carenza di manutenzione nei cimiteri l’ing. Fogli ha osservato che i crolli nel cimitero di Poggioreale a Napoli, ma anche quelli franosi di Camogli, sono solo la punta di un iceberg rispetto al degrado che ormai è avvertito in molti cimiteri italiani.
Non è ancora chiaro il motivo del crollo di Poggioreale, potendo essere originato sia da eventi naturali, sia da interventi non dipendenti dal proprietario della cappella (l’Arciconfraternita) sia da incuria del proprietario, ma è fondamentale svolgere un’azione preventiva.
Alla domanda di come si sia arrivati a questo punto, la risposta – in pillole televisive – è stata: “i cimiteri italiani sono figli delle norme francesi posteriori all’editto di Saint Cloud. Nell’Ottocento i cimiteri erano sistemi semplici, dove l’inumazione era quasi totalitaria e le tombe cin concessione perpetua forse l’1% o il 2%. Poi dopo la Seconda Guerra mondiale si è determinata una domanda di massa di sepolture a sistema di tumulazione, che hanno alterato l’equilibrio cimiteriale, ma siamo ancora in presenza di durate lunghissime (perpetue, 99, 50 anni, salvo rinnovo). E quindi con risorse finanziarie oggi insufficienti per garantire la manutenzione cimiteriale.
Il colpo di grazia ai cimiteri l’ha dato lo sviluppo della cremazione, oggi in Italia attorno al 35% medio, ma molto alta al Nord e nelle grandi città (anche 70-75%) e ancora bassa al Sud e Isole.
Con la cremazione sono drasticamente calati gli introiti per nuove concessioni cimiteriali che erano il sistema per poter finanziare sia la gestione ordinaria che quella manutentiva cimiteriale.”
Alla domanda fatta dalla conduttrice di a chi spetti la manutenzione in cimitero, l’ing. Fogli ha spiegato che la gestione e la manutenzione delle parti comuni spetta al Comune o, laddove esista, all’affidatario della gestione del cimitero. Spetta al privato la manutenzione della tomba singola da lui realizzata o anche la manutenzione della lapide e degli arredi funebri del loculo in concessione o del copritomba.
E, infine, su che fare, l’ing. Fogli ha indicato almeno due soluzioni:
– o il cimitero viene trattato come ormai lo sono i giardini pubblici e cioè un luogo per la collettività, da questa mantenuta, ma un conto è il costo di mantenimento del verde e un conto e ben maggiore è quello del patrimonio immobiliare cimiteriale e quindi la dimensione di tassazione che ne deriverebbe.
– oppure si prende a riferimento il modello anglosassone, in cui è obbligatorio che una parte degli introiti da concessione di sepoltura deba essere accantonato per future manutenzioni. Cosa che fino ad ora ben pochi, per non dire nessuno ha mai fatto in Italia.
Ma occorrono rapidamente interventi legislativi in questo senso.

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