Nuovo regolamento per le attività funerarie a Carpi, approvato dal Consiglio Comunale

La seduta del Consiglio comunale di Carpi (MO) di giovedì 20 giugno 2013 ha visto approvare all’unanimità il nuovo Regolamento per la attività funebri, necroscopiche, cimiteriali e di Polizia mortuaria, che è andato a sostituire quello finora in vigore e approvato dal civico consesso nel gennaio del 1995. “Dall’adozione di quell’atto – ha ricordato l’assessore con la delega a queste tematiche Carmelo Alberto D’Addese – si sono susseguite una serie di normative regionali e già nel 2005 abbiamo recepito le novità contenute in particolare nella legge 19, che aveva pure provveduto a suddividere in quattro aree le attività cimiteriali. Visto che negli ultimi anni anche a Carpi ci si è sempre più indirizzati alla pratica della cremazione e in considerazione del fatto che il 31 ottobre di quest’anno scade la convenzione con il servizio cimiteriale e l’affidamento tramite gara necessiterà perciò di un Regolamento comunale, abbiamo pensato di arrivare ad un nuovo atto complessivo per le attività funebri che regolamenti al meglio la gestione delle cremazioni sia sotto il profilo della erogazione del servizio ma soprattutto della gestione degli aspetti burocratici di Stato civile e permetta infine una pianificazione cimiteriale che tenga conto dei cambiamenti in atto”.
Il Direttore generale del Comune Giordano Corradini ha ribadito che sono ormai quasi il 40% le cremazioni a Carpi sul totale dei decessi e che il Cimitero urbano ha accolto temporaneamente le urne di coloro i cui familiari hanno dovuto lasciare la casa causa sisma. “La previsione è quella di dare vita ad un Piano cimiteriale, per fare in modo che i loculi che si liberano via via nei luoghi di sepoltura – ha detto – possano essere utilizzati come spazi per le urne cinerarie. Ci sono comunque almeno due milioni di euro da spendere in fretta per sistemare i diversi camposanti del territorio”. L’assessore D’Addese ha poi spiegato che i rapporti con le agenzie funebri sono ottimi e improntati alla collaborazione, che l’impianto di cremazione di Modena aperto a novembre va bene ma manifesta ancora alcune criticità, che a Carpi si chiede di utilizzare bare ecologiche a differenza di ciò che accade nei comuni vicini, infine che già nel vecchio Regolamento “erano previsti settori particolari per sepolture diverse da quelle previste dalla nostra tradizione, tanto che al Cimitero urbano esiste già ora uno spazio dedicato ai musulmani”.
Numerosi gli interventi dei consiglieri comunali, molti dei quali hanno ribadito di avere avuto occasione di vedere all’opera i servizi di Onoranze funebri comunali avendone ricevuto un’impressione positiva per professionalità e umanità. Il capogruppo del PdL Roberto Andreoli ha invece sottolineato come la tempistica di questo Regolamento fosse singolare “e come l’atto cambi sostanzialmente l’approccio del Comune alle Onoranze funebri, unico servizio che copre sempre oltre il 100% delle spese. Nel 2005 proposi un odg per non fare applicare la privativa dell’ente pubblico sui trasporti funebri, venne bocciato ma poi passò una legge che la toglieva. Il Comune oggi può abbandonare questo servizio, ci sono aziende private che lo fanno; invito dunque l’ente a fare una ulteriore riflessione in nome della sussidiarietà. Siamo sempre in ritardo di dieci anni, vedrete che ce ne libereremo solo dopo questo lasso di tempo”. Critici verso queste affermazioni si sono detti il capogruppo Idv Andrea Bizzarri (“le tariffe del servizio comunale sono più basse di quelle dei privati, ciò aiuta chi ha difficoltà economiche e garantisce più concorrenza”) e la consigliera Pd Daniela Depietri (“sarebbe una giungla questo settore se non ci fosse il Comune, sarebbe un non servizio dato ai cittadini”). E se Roberto Benatti (PdL) ha invece spiegato che il Comune non paga le tasse sui margini ottenuti e il privato sì e che se non ci fosse l’ente locale i prezzi non è detto che raddoppierebbero, affermando in conclusione che “il vostro è un discorso stalinista, contro il libero mercato” il collega di gruppo Cristian Rostovi ha domandato che anche nel campo delle farmacie il Comune punti ad abbandonare le rivendite municipali: i consiglieri Marco Bassoli e Bruno Pompeo (Pd) hanno infine dal canto loro riconfermato la validità del servizio comunale nel campo delle onoranze funebri, “ottimo e con prezzi equi”.
L’assessore D’Addese ha chiuso il dibattito ribadendo come la liberalizzazione del settore venne approvata all’unanimità a suo tempo dal civico consesso e che a Modena ad esempio, dove il Comune non svolge più questa attività di Onoranze funebri, la situazione è molto diversa e anzi si vorrebbe riprenderla. “Ricordo poi che gli utili delle Onoranze funebri finiscono nelle casse dell’ente e servono per finanziare i servizi al cittadino

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