”Sappiamo che la legge sulla cremazione permette ai familiari di portare a casa le ceneri di un loro congiunto. Ma perche’ non chiedere agli eredi un obolo per scrivere su una pubblica lapide del cimitero il nome dell’estinto, affinche’ possa essere ricordato?”. E’ l’auspicio lanciato ieri dal parroco di Regona, frazione di Pizzighettone (Cremona), don Franco Regonaschi. Il parroco ha sottolineato con forza un argomento di attualita’: quello della cremazione. ”La chiesa cattolica ogni anno, il 2 novembre, commemora tutti i defunti, quasi a prolungare la festa di Ognissanti – ha esordito -. Ci troviamo accanto al monumento dei nostri cari caduti in guerra. I corpi e le ceneri sono sepolti altrove ma leggere i loro nomi e’ come sentirceli ancora vicini. Permettete una proposta alle autorita’ comunali, a cui compete attuare le leggi in materia: chiedere agli eredi che si portano a casa le ceneri di lasciare un piccolo obolo affinche’ il Comune possa scrivere su una lapide almeno il nome del congiunto, perche’ possa essere ricordato e non dimenticato per sempre”.
forse si dimentichera la chiesa se non paghiamo la messa in ricordo, ma non i parenti e poi perche mettere una lapide in un cimitero anche a uno che non è credente mentre il cimetero è ormai un posto solo per credenti con tutte le croci che ci sono sia su cancelli e in ogni posto, senza parlare che poi in ogni cimitero esiste la cappella dove fare la messa e non esistono sale del comiato laiche senza alcuna presenza di simbolo religioso.