Un affresco realizzato da un collettivo di artisti sul muro, lungo quasi 100 metri, del cimitero di Che’ne- Bougeries, nel cantone di Ginevra (Svizzera), e’ stato distrutto una settimana fa su ordine delle autorita’ comunali. Il murales aveva provocato vivaci reazioni in seno alla popolazione: alcune delle scene raffiguravano atti sessuali fra un demone e un angelo, mentre altre rappresentavano scheletri che effettuavano il saluto nazista. Scelta nel quadro di una biennale artistica organizzata dal comune con i vicini Che’ne-Bourg e Tho’nex, l’opera realizzata ”non corrisponde al progetto sottoposto alla giuria”, spiega il segretario generale di Che’ne-Bougeries, Raphael Gailland. Intitolato ”Processione verso il giudizio universale”, l’affresco realizzato in definitiva ”era ai limiti dell’osceno”. Le autorita’ dei tre comuni hanno dunque deciso oggi di cancellarlo. In un comunicato, il collettivo autore dell’opera denuncia una violazione della liberta’ d’espressione e chiede il ripristino dell’affresco, assicurato per un importo di 30.000 franchi. I tre comuni avevano assunto i costi di realizzazione, inferiori a 2000 franchi.