MORIRE a PALERMO, L'INDUSTRIA DEL CARO ESTINTO

Riportiamo di seguito il post a firma di Laila boxer, tratto dal blog http://laila-boxer.blogspot.com , dal titolo MORIRE a PALERMO, L’INDUSTRIA DEL CARO ESTINTO

Fonte: laila-boxer

Morire è un cattivo affare, ma morire a Palermo è un pessimo affare. Non solo per chi muore, ché anzi, non ha da onorare altri debiti, ma per chi sopravvive: sono coloro che devono far passare a miglior vita il defunto a sperimentare l’industria del caro estinto.
A Palermo non c’è posto per i morti e non ci sono soldi che bastino ai vivi per dare riposo al defunto. I cimiteri non hanno più posti per ospitare i morti e il forno crematorio non funziona, eppure l’industria del caro estinto funzione eccome.
Com’è possibile?
Con in tasca uno spicchio d’aglio e un corno rosso, per la serie non è vero ma ci credo, un’equipe giornalistica ha fatto un tour attraverso le diverse agenzie funebri della città per conoscere i prezzi, i servizi offerti dalle imprese e dal Comune, ma anche, purtroppo, i disservizi che spesso accompagnano il caro estinto nel suo ultimo viaggio: quello verso il camposanto… ammesso che sia aperto!
Mediamente, un funerale organizzato da una impresa funebre qualificata ha un prezzo che si aggira tra i 2 mila e i 2.200 euro. Una spesa comprensiva di cassa, fiori, trasporto della salma al cimitero e messa.
A questo punto esistono tante opzioni legate a diversi fattori: Il cimitero di destinazione finale, la proprietà o meno di un cappella privata, la scelta della cremazione.Partiamo dal cimitero.
A Palermo i camposanti comunali sono tre: Cappuccini, Rotoli e Santa Maria di Gesù.
La disponibilità di posti qui è cronicamente insufficiente. Le salme che non possiedono una tomba privata, dunque, vengono sistemate in “campi di inumazione” (le vecchie fosse comuni per intenderci) per un periodo di sei anni. Il costo di un loculo in uno dei tre cimiteri, secondo il listino aggiornato la scorsa settimana dopo più di trent’anni, è pari a 683,97 euro. E chi invece può contare su una cappella privata? Deve sperare che questa non sia nella zona alta del cimitero dei Rotoli.
Quella zona, infatti, è chiusa dall’autunno scorso, da quando cioè, alcuni massi caddero da monte Pellegrino e indussero il Comune a dichiarare l’area off-limits perché pericolosa. Le casse destinate a questa zona dei Rotoli, quindi, vengono momentaneamente sistemate in loculi murali in attesa che l’area venga di nuovo dichiarata agibile. Nel frattempo, anche semplicemente portare un fiore ai propri cari sepolti in quella sezione è praticamente impossibile, perché l’area è transennata ed i vigili sono tenuti a multare chiunque venga sorpreso in quella zona… armato di crisantemi.
Discorso a parte, invece, per le tariffe di inumazione nel cimitero di Sant’Orsola. Questo, infatti, è un impianto privato e dunque può contare su un listino ben più salato rispetto agli altri camposanti della città. Qui un posto dove riposare in pace ha un prezzo che varia dai 2050 ai 5050 euro. Un aumento di costi che, tuttavia, fa da contraltare anche qui alla penuria di tombe vacanti. Così la scelta della sistemazione non è più a discrezione della famiglia del defunto, ma legata alla posizione della tomba libera. Se è libera una tomba da 5 mila euro, quindi, mano al portafogli, pagare e sorridere… pardon, pagare e piangere. L’alternativa è la cremazione, ma non è praticabile.
Il tempio crematorio di Palermo è obsoleto, comunque molto vecchio, quindi s’inceppa frequentemente. La sua costruzione, infatti, risale a più di vent’anni fa e la ditta incaricata della manutenzione, che ha sede a Modena, nel tempo ha provveduto a riparare più volte l’impianto. Lavori che il Comune non ha ancora pagato. Questa insolvenza spiega il ritardo, giunto ormai a più di sei mesi, nei lavori di sistemazione del forno.
Ma qual è la causa del mancato funzionamento?
Il tempio crematorio di Palermo è ai Rotoli, e precisamente nella zona alta, quella transennata perché inagibile. In più, pare, che un masso sia caduto proprio sul tetto del tempio rendendolo inutilizzabile. Come fare allora? Semplice, rimettere mano alla “sacchetta” e pagare l’impresa funebre per trasportare la salma al forno crematorio più vicino. Vicino si fa per dire, dal momento che l’altro impianto è a Montecorvino Pugliese, in Campania.
Un “viaggetto” da 1500 euro in su, alle quali va aggiunto il costo della cremazione. Il tempio crematorio campano, infatti, è sì aperto 24 ore su 24, è sì sempre efficiente e funzionante, ma è anche privato.
Il costo per una cremazione è di 530 euro se la salma arriva entro le 20, cento euro in più se arriva dopo. Insomma, per chi bada al centesimo è meglio che viaggiando sulla Salerno-Reggio Calabria non incontri coda al casello di Battipaglia.

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One thought on “MORIRE a PALERMO, L'INDUSTRIA DEL CARO ESTINTO

  1. DICO IO MA E’ MAI POSSIBBILE CHE UN POVERO ESSERE UMANO , DOPO AVER LAVORATO UNA VITA , AVER PAGATO LE TASSE , DOPO ESSERSI VISTO LE TRATTENUTE DAL PROPRIO STIPENDIO E DOPO AVER FATTO TANTI SACRIFICI PER LA PROPRIA FAMIGLIA E AVER CONTRIBUITO A ROMPERSI LE OSSA E DOPO AVER VOTATO I CARI SIGNORI POLITICI DEI MIEI STIVALI , MUORE , LA FAMIGLIA SI DEVE VEDERE COSTRETTA A SCEGLIERE FRA L’INCUDINE E IL MARTELLO ? ?

    QUESTA è LA GIUNTA COMUNALE DI PALERMO , CHE SENE F….. DEI PROBLEMI ALTRUI E SI INTERESSA PER I PROBLEMI PERSONALI ..

    CHIEDO SCUSA A TUTTI PER IL MIO SFOGO TROPPO PERSONALE , IO SONO UN IMPRESARIO DI POMPE FUNEBRI AUTORIZZATISSIMO DELLA CITTA’ DI PALERMO , QUESTI DISAGI QUESTI PROBLEMI NON SONO CREATI DA NOI , QUESTI DISAGI NASCONO NON PER VOLONTA’ DI QUALCUNO MA PER LA CATTIVA GESTIONE , NON C’E’ PROPRIO IL SENSO DEL DOVERE , SPESSO SI DICE L’INDUSTRIA DEL CARO ESTINTO ECC ECC LE IMPRESE DI POMPE FUNEBRI QUALIFICATE ECC ECC , NON SIAMO NOI AD OBBLIGARE LE DESTINAZIONI O I PERCORSI , SPESSO E VOLENTIERI MI CAPITA DI AVERE PROBLEMI NEL DISBRIGO DELLE PRATICHE , MA NON PER NEGLIGENZA MIA O PER INCOMPETENZA MIA , E’ PER LE PRESENTAZIONI DELLE PRATICHE , AD ESEMPIO , LA FAMIGLIA NON HA UNA TOMBA DI FAMIGLIA PRIVATA, QUINDI RICHIEDE DEVE RICHIEDERE UN LOCULO IN UN CIMITERO COMUNALE O A MURO O IN SEPOLTURA (IL PRIMO DISPONIBILE) , SAPETE COME VIENE GESTITA LA RICHIESTA ?? VIENE PROTOCOLLATA PER UN TEMPO MASSIMO DI 24 ORE , ALLA SCADENZA DELLA STESSA VIENE AUTOMATICAMENTE ANNULLATA , E D’UFFICIO VIENE ASSEGNATO UN FOSSO IN CAMPO TEMPORANEO , OBBLIGATORIAMENTE .

    IL RIMEDIO PIU’ SBRIGATIVO X LA FAMIGLIA ?? NON VUOLE METTERE IL PROPRIO CARO NELLA FOSSA COMUNE CIOE’ CAMPO TEMPORANEO , POSSIBBILITA’ DI SCELTA ?? NESSUNA .

    CI SONO DEI RIMEDI , SAPETE QUALI SONO ??
    IN 2 PAROLE CIMITERO SANTO SPIRITO DI SANT’ORSOLA , NATO PER SPIRITO SANTO CIOE’ UN OPERA PIA , A DISPOSIZIONE DEI PIU’ BISOGNOSI , IL LOCULO MINIMO COSTA : LA 5° FILA CHE PER METTERE UN FIORE SI PUO’ DIRE CHE COME ALTEZZA è UN PRIMO PIANO – € 3859,40 , MENTRE LE FILE DI LUSSO CIOE’ LE + CARE SONO 2° E 3° FILA – € 6366.40 , E MENOMALE CHE E’ OPERA PIA .

    DICO IO QUANDO NOI CHIEDIAMO 2000€ PER UN SERVIZIO COMPLETO DI FIORI ,CASSA COMPLETA , AUTO FUNEBRE , ASSISTENZA , PERSONALE PER LO SPALLAGGIO , DISBRIGO DELLE PRATICHE , ANTICIPO DEI DIRITTI COMUNALI , COSA STIAMO CHIEDENDO ?? QUINDI PER CORTESIA , LA VERA INDUSTRIA DEL CARO ESTINTO SONO LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI , E LE AMMINISTRAZIONI CIMITERIALI PRIVATE NON NOI , NOI LO FACCIAMO PER LAVORO E NON PER ALTRO , MI è CAPITATO NEI PRIMI DI GENNAIO DI QUESTO ANNO DI AVER FATTO RICHIESTA PER UNA CREMAZIONE , SAPETE QUANDO HO CREMATO LA SALMA ?? A META’ FEBBRAIO , VEDI UN PO CHE COSE …
    ODIO QUANDO SI PARLA MALE O SI PENSA CHE IL TUTTO NASCE PER COLPA DELLE POMPE FUNEBRI , IO ALMENO LO FACCIO PER MESTIERE CON TANTA DIGNITA’ E ONORE .

    GRAZIE A TUTTI …

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