MISEF: una lettura economica della scelta milanese

Vuoi vedere che la nascita di MISEF a Milano è una scelta economica per le esauste casse comunali milanesi? Il Sindaco di Milano Letizia Moratti e l’assessore Pillitteri, considerano questa delibera di consiglio comunale una tra quelle prioritarie per l’Amministrazione e se non passasse vi sarebbero 4 milioni di ulteriori tagli agli assessorati!

La nascita della azienda speciale è una risposta tardiva ad un fenomeno che è scappato di mano: la crescita della cremazione, che passando a valori dell’ordine del 54% e più l’anno (e in pochi anni) ha ridotto enormemente le risorse del Comune in questo settore. Con introiti da concessioni cimiteriali ridotti al lumicino, il Comune di Milano ha fatto due conti e ha fatto la scelta: aumento delle tariffe per operazioni cimiteriali e ampliamento della attività in attività collaterali che diano margini. In sostanza ristrutturazione del settore, con cura dimagrante della pletora di microimprese che lucrano sul caro estinto.Tutti scontenti: marmisti e fioristi, che si vedono tagliare utili prima rilevanti; impresari funebri che aumentando l’onere per le spese cimiteriali vedono calare gli spazi per le fatture dei propri clienti. Personale delle RdB, che temono ristrutturazioni di organico. In realtà si prospetta a Milano (come anticipo di diverse altre realtà cimiteriali cimiteriali italiane a partire dalla Lombardia) una forte ristrutturazione del mercato funerario, che punta a ridurre l’enorme numero di operatori. Con le dovute prporzioni quel che sta succedendo in altri settori sia del commercio (chiusura dei piccoli esercizi a vantaggio di quelli medi e grandi) e dell’industria (ad es. nel mercato dell’auto, dove per competere si riducono le case automobilistiche e solo quelle con maggiori capitali e know how alle spalle resistono).

A poco sono valse le rimostranze dei settori economici privati interessati, se non ad indorare la pillola. A poco sono valse le accuse di voler monopolizzare i mercati dei marmi e dei fiori per chissà quali disegni di distribuzione ai soliti noti degli appalti corrispondenti. Ancora a meno sono valsi i richiami di chi aveva votato i partiti che sostengono l’attuale maggioranza milanese, per manifestare la propria indignazione per essere stati traditi. Quando mancano i soldi le scelte vanno anche contro gli interessi di bottega di coloro che ti hanno portato sullo scranno. Dopo anni di abbondanza arrivano 7 anni di vacche magre. Coraggio gente!

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