Ai primi di febbraio 2009 agenti della sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato hano acquisito documentazione dai Servizi funebri e cimiteriali del Comune di Milano relativamente ad una quindicina di licenze di edilizia cimiteriale. Il sospetto degli inquirenti è che potrebbero avere avuto un iter agevolato rispetto ad altre analoghe licenze. La polizia si è mossa su delega del sostituto procuratore Grazia Colacicco, lo stesso magistrato titolare dell’inchiesta sul “racket del caro estinto”, indagine che nell’ottobre scorso ha spalancato le porte del carcere a diversi titolari di agenzie di pompe funebri.
Questo troncone di indagini sembrerebbe essere partito dall’analisi dei documenti sequestrati ad ottobre 2008 e in particolare si riferirebbero, come rivela il Corriere della Sera, Cronaca locale del 3 febbraio 2009, alla <<scoperta di “contabilità in nero” soprattutto nella società “Edilizia cimiteriale srl” della famiglia Cerato, gestita per lo più da uno dei figli di Alcide Cerato>>. E quel che si vorrebbe comprendere è se le annotazioni di dazioni di denaro “in nero” annotate di fianco ai riferimenti ad una certa pratica di edilizia cimiteriale siano state effettivamente versate per agevolarne l’iter. Ora i magistrati stanno cercando di individuare i destinatari di questi quattrini.