L’assessora ai cimiteri di Milano ha fornito alla competente commissione consiliare una dettagliata informativa sull’evoluzione della mortalità del Comune di Milano e della attuale situazione di sospensione della ricezione da parte del crematorio di Lambrate di altre Salme da cremare, almeno fino a fine mese di aprile.
Di seguito il resoconto sintetico dell’informativa:
Nei primi mesi dell’anno fino al 9 di aprile nel 2018 sono morti 4.281 residenti a Milano, l’anno scorso 3.888 e da gennaio 5.259, quindi 1.371 in più rispetto al 2019.
«i dati si discostano in maniera importante a marzo e si registra lo stesso trend di grande crescita nella prima decade di aprile». A gennaio e febbraio i decessi erano stabili o addirittura in flessione.
Nel mese di marzo sono stati 2.130, addirittura 906 in più rispetto all’anno scorso ed erano stati 1.206 nel 2018.
Fino al 9 aprile il Comune ne ha già registrati 473 in più: erano 352 sia nel 2018 che nel 2019 e sono saliti a 825, una crescita del 134%.
L’assessore ha ricordato che dal 2 aprile è scattata la chiusura temporanea del crematorio di Lambrate, almeno fino al 30 («poi valuteremo a che punto saremo con la gestione delle salme accolte fino all’11») perchè il sistema rischiava di collassare, non era bastato sospendere il servizio per i non residenti.
«Non stiamo gestendo un normale picco di mortalità ma una pandemia mondiale, a Lambrate ci sono 4 forni che hanno proseguito tranne una settimana in cui ad un forno era necessario il cambiamento di un pezzo, era in atto la costruzione di altri 2 impianti ma i lavori sono sospesi».
L’ordinanza ha reso possibile l’inumazione senza costi, «successivamente i parenti potranno scegliere l’esumazione straordinaria per la cremazione, allo studio l’abbattimento della tariffa.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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