Gianmarco Gaspari, direttore del Centro studi manzoniani, confessa che “i docenti da Trieste alla Sicilia mi chiedono di poter accompagnare le classi sui luoghi di Alessandro Manzoni. Domandano della casa dello scrittore, della chiesa di Padre Felice e delle lapidi in sua memoria presenti in città. A nessuno viene in mente la tomba e sono convinto che questo sia un limite del nostro popolo, che teme il cimitero”.
“Fino a qualche anno fa – prosegue Gaspari – il 22 maggio, data della morte di Manzoni, gli assessori alla Cultura portavano una corona sulla sua sepoltura. Ora si è perduta anche questa tradizione”.
E al Famedio del Monumentatle a Milano, verso le 18, passa un custode.
Tomba dimenticata dagli italiani, ma non da turisti esteri – dice il custode, uno degli ultimi che ancora fa visita al Manzoni.