Strana situazione quella che hanno sperimentato gli operatori del cimitero di Bari: hanno esumato (al termine dell’ordinario periodo di inumazione) il corpo di un esponente della malavita locale e hanno trovato il corpo senza testa, una cosa apparentemente strana. Il cadavere in questione è del boss Giacomo Ciaramitaro ucciso all’età di 43 anni nel 1999 ma ritrovato solo due anni dopo in un pozzo alla periferia di Bari dopo che del malvivente si erano perse le traccie. L’uomo era stato ucciso proprio con un colpo di pistola alla testa: era uno dei capi del rione Enziteto, quartiere periferico del capoluogo pugliese. Subito sono partite le indagini per capire chi potesse aver decapitato post sepoltura il cadavere del Ciaramitaro. Ma il mistero si è presto risolto: la polizia ha scoperto che la scatola cranica dell’uomo non è mai stata sepolta insieme al resto del corpo. È attualmente custodita nella sala reperti dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari, dove è rimasta per sette anni. Difatti i resti umani di Ciaramitaro vennero ritrovati due anni dopo l’omicidio in fondo ad un pozzo nelle campagne di Santo Spirito. Ben poco rimaneva del corpo e soprattutto il cranio, risultò devastato dal proiettile al punto da rendere del tutto irriconoscibile il volto e la scatola cranica scarnificati. I magistrati inquirenti, per esigenze di indagine, disposero che venisse effettuata la ricostruzione del cranio, possibile solo in laboratorio e in tempi lunghi. E’ probabile che nessuno si sia poi ricordato che il cranio era da portare al cimitero …
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