Temendo il trafugamento della salma e dopo gli episodi di vandalismo che hanno caratterizzato la cerimonia funebre (gli sputi sulla bara) e la profanazione della fossa avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, i familiari di Michele Iuliano, l’ex amministratore unico della “Deiulemar compagnia di navigazione spa”, morto durante una perquisizione domiciliare della Guardia di Finanza a Torre del Greco, hanno deciso di fare esumare il cadavere e procedere alla sua cremazione.
Una decisione, come informano i legali della famiglia, dettata “dall’ansia e dal timore che potessero ripetersi episodi come quelli avvenuti la scorsa settimana” quando ignoti si sono introdotti nel cimitero della città vesuviana per incendiare i fiori presenti sulla fossa e spargere urina sul posto.
Per chi non avesse seguito la vicenda, questa si sviluppa a Torre del Greco (NA).
In città è forte la tensione dopo la dichiarazione di fallimento decretata dal tribunale di Torre Annunziata lo scorso 2 maggio 2012 della società nella quale quasi 13mila risparmiatori avevano investito oltre 720 milioni di euro, tensioni che prima della morte di Iuliano avevano portato più volte gli obbligazionisti a organizzare cortei di protesta sfociati anche in episodi di intemperanza