Il posto migliore per studiare le piogge acide? Il cimitero. Gary Lewis, membro della Geological Society of America e direttore del progetto Gravestone, chiarisce: “Non c’è un lato morboso in questa vicenda, semplicemente le lapidi ci permettono di ricavare dati atmosferici con una grande affidabilità, valutando anche il diverso grado di resistenza dei minerali nel tempo. Non studiamo solo le piogge acide e gli agenti atmosferici ma soprattutto la loro evoluzione nel tempo”. In che modo? “La data di morte scritta sulla lapide – continua Lewis – ci dà una certa sicurezza sul momento in cui la pietra tombale è stata deposta e una volta ottenuta una data di riferimento, valutiamo le condizioni della pietra e il suo livello di degrado strutturale”.
Ma come funziona il progetto Gravestone? Attualmente sono aperte le iscrizioni on-line alla ricerca di volontari in tutto il mondo, il cui compito sarà quello di recarsi nei cimiteri muniti di GPS dove dovranno calcolare mediante delle pinze, lo spessore delle lapidi in cinque diversi punti sui lati e sulla sommità. Nel caso in cui vi fossero delle incisioni in piombo, i volontari dovranno anche valutare il livello di degrado del metallo. Ovviamente, Lewis esige che le operazioni vengano effettuate con il massimo rispetto.
Attualmente si è già avuta la conferma che sulle grandi città le piogge acide sono diventate più pericolose, con maggiore incidenza di anidride solforosa e ossidi di azoto, generalmente più presenti nelle aree urbane. Ma il progetto vuole valutare la corrispondenza fra il deteriorarsi delle lapidi e l’aumento di inquinamento atmosferico, dovuto alle maggiori emissioni dannose nell’atmosfera.
Il sito della Geologica Society of America chiarisce che “Gravestone è uno dei più grandi progetti di ricerca di sempre perché tutti vi possono partecipare dopo una semplice iscrizione”. Basta un po’ di passione. E una buona dose di sangue freddo.