Le ggrandi manovre per la gestioe dei servizi cimiteriali di Bologna

Secondo l’agenzia Dire, mentre si svolgerà la gara per la nuova gestione dei servizi cimiteriali di Bologna (con una società a maggioranza pubblica), l’attuale gestore Hera spa inizierà a sfilarsi, come chiede dal 2007, da questa attività per uscirne del tutto alla fine di giugno 2012.

Il progetto del Comune di Bologna è di costituire una società, con il 51% di proprietà pubblica, che gestisca i servizi. Ci sarà la manifestazione di interesse, la selezione, la verifica, la creazione dello statuto e poi la gara, con due passaggi in Consiglio comunale: il primo, probabilmente, il 28 novembre, anche se i dipendenti hanno chiesto di rinviare questa tappa affinché l’amministrazione valuti la loro proposta di un azionariato popolare per gestire i servizi funerari. Ipotesi che l’assessore ai cimiteri Rizzo ha detto essere percorribile partecipando alla fase di ricerca di manifestazioni di interesse alla gestione del servizio.

Saranno i privati che intendono partecipare alla gara a dover presentare il piano economico finanziario pe ri 30 anni di gestione in concessione. La base di gara per entrare in societa’ sara’ di 2,5 milioni di euro. Il Comune di Bologna risolverà il rapporto con il precedente gestore HERA con 20.000 euro riprendendosi così il possesso del servizio e investirà un milione di euro quest’anno e uno l’anno 2012 per gli investimenti da fare alla Certosa.

Sempre il Comune di Bologna incasserà la quota della cessione del 49% della societa’ dai privati mettendo nelle casse comunali non meno di 2,5 milioni di euro. Il cimitero monumentale per essere restaurato ha bisogno di una cifra non inferiore ai 20 milioni di euro, e proprio la Certosa e i servizi cimiteriali beneficeranno degli utili (pubblici) della società, che “non passeranno dal bilancio di Palazzo D’Accursio, ma saranno re-investiti direttamente” dalla società. In pratica viene consentito alla società di effettuare un discreto utile dalla gestione, in cui la parte del comune è tutta reinvestita in miglioramenti e manutenzioni cimiteriali, mentre la parte di utile propria del gestore privato sarà a lui riservata.

Secondo l’assesssore Russo non si pone nemmeno il problema dei dipendenti: la novantina di lavoratori Hera nei cimiteri possono passare nella nuova società , oppure costituirsi in consorzio e partecipare alla manifestazione di interesse. Non si esclude nemmeno una successiva ricapitalizzazione della società, nel futuro, che magari potrà includere anche i Comuni del territorio. Il polo crematorio, infatti, avra’ una capacita’ piu’ che sufficiente a servire la provincia: “Vi si contano circa 11.000 decessi all’anno e anche se la metà di queste persone scegliesse la cremazione (oggi lo fa un terzo dei bolognesi), il polo basterebbe”.

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One thought on “Le ggrandi manovre per la gestioe dei servizi cimiteriali di Bologna

  1. le grandi regioni del nord stanno evolvendosi nei servizi base instaurando misure atti a ridurre i tempi nella carificazione delle salme e una grane cosa per gli utenti che ostentono per la cremazione e certamente da superare i metodi attuali dei 25 anni e sopratutto una cassa di zinco nel quale un feretro non si consumera mai e una pazzia , infatti risale al 1800 o prima –la evoluzione dei tempi per aereazione fitrato o trattamento mineralogico con lo scopo di accellerare lo scheletrico. E- impossibile volgere metodi di ragionamento che tendono a cambiare ad aggiornare sia le leggi sia l, andazzo abituale in questo caso si e fermi ancora sui contratti di gestioni e rinnovi- lasciando in alto mare cio che la lombardia il piemonte la toscana ecc hanno modificato in tal senso negli interessi dei cittadini verso norme e sistemi avanzati

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