L’ArciDiocesi di Lecce precisa in merito alla clamorosa contestazione di dipendenti cimiteriali delle confraternite

“Il progetto di razionalizzazione ed ottimizzazione dei servizi cimiteriali che ha voluto la Federazione diocesana delle Confraternite non cade dall’alto: è frutto di ascolto e di approfondimento con gli stessi Priori delle Confraternite e scaturisce dalle ripetute lamentele giunte all’Ufficio di Curia preposto da parte di privati cittadini e delle stesse Istituzioni locali. È il tentativo ragionato e motivato per far fronte ai tanti disservizi che si registrano nel cimitero di Lecce”, si legge nella nota dell’Arcidiocesi di Lecce. “In quest’ottica la Federazione diocesana delle Confraternite ha consultato diverse realtà operanti nell’ambito della cooperazione sociale: la sola che ha dimostrato interesse è stata la cooperativa Ecoworld con la quale il relativo Ufficio di Curia ha attivato una collaborazione per giungere all’offerta di servizi capaci di risolvere le suddette criticità.
Nel frattempo, a fronte delle situazioni che si sono create in questi giorni, l’Arcivescovo e la Federazione diocesana delle Confraternite hanno attivato con la suddetta cooperativa un ulteriore approfondimento del progetto al fine di superare le criticità evidenziate nel cimitero di Lecce, ponendo allo stesso tempo una particolare attenzione a situazioni di reale disagio che potrebbero ricadere negativamente sulle famiglie di alcuni custodi delle cappelle cimiteriali – e non cappellani, come qualche organo di stampa li ha erroneamente definiti.
L’Auspicio è che questo impegno dell’Autorità ecclesiastica possa ricreare condizioni di dialogo sereno e ragionato, nell’ottica della collaborazione per il bene di tutti”, conclude l’Arcidiocesi di Lecce

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