”In questi giorni, il Parlamento sta affrontando le delicate questioni relative agli effetti che le nuove regole del Patto di stabilita’ interno hanno avuto sui Comuni”. E’ quanto dichiara Fabio Sturani, Sindaco di Ancona e Vicepresidente dell’ANCI.
”In questo contesto, l’ANCI ha elaborato una accurata nota tecnica dove si avanzano significative proposte in merito ad alcune problematiche espresse, la piu’ importante delle quali riguarda gli investimenti. Infatti – sottolinea Sturani – l’inclusione della spesa per investimenti nel saldo, rende di fatto inutilizzabili molte risorse, necessarie a garantire alcune categorie essenziali di interventi, come ad esempio la messa in sicurezza delle scuole e delle strade”.
”Il suggerimento dell’ANCI – spiega – e’ quello di fornire la possibilita’ a tutti i Comuni di utilizzare l’avanzo per effettuare investimenti, con particolare attenzione agli Enti che hanno gia’ contribuito al raggiungimento dell’obiettivo di comparto migliorando l’avanzo stesso, in modo da incentivare gli investimenti locali”.
”Un altro aspetto, contenuto nella proposta dell’ANCI riguarda l’eliminazione delle penali per gli Enti che vogliono estinguere in anticipo i mutui contratti con al Cassa Depositi e Prestiti. Sarebbe necessario – conclude Sturani – dare la possibilita’ ai Comuni che vogliono procedere all’estinzione anticipata dei mutui di non pagare la penale ad oggi in vigore, consentendo agli Enti di ridurre il debito”.
Fonte: ANCI
PROPOSTE CORRETTIVE ANCI
su Patto di stabilità interno 2007
Il patto di stabilità 2007 stabilisce che i Comuni contribuiscano al risanamento della finanza pubblica attraverso il miglioramento del saldo in riferimento a due parametri, il deficit e la spesa corrente: attualmente il contributo del comparto è pari a 1 miliardo e 994 milioni di euro.
Per raggiungere un obiettivo così oneroso, è stato necessario chiedere uno sforzo anche ai Comuni con saldo positivo, cioè ai Comuni che non contribuivano al deficit del comparto.
In fase di stesura dei bilanci di previsione 2007, ci si è resi conto che, le nuove regole del patto presentavano difficoltà applicative su cui l’ANCI propone di intervenire con i correttivi che vengono di seguito illustrati.
1 Comuni in avanzo
Solo al momento della materiale predisposizione del bilancio di previsione è risultato evidente il seguente problema: per alcuni enti è matematicamente impossibile rispettare, come la legge richiede, contemporaneamente il saldo programmatico ed il pareggio di bilancio. In particolare, gli enti in questione sono quelli che presentano un eccesso delle entrate finali( primi quattro titoli delle entrate) rispetto alle spese finali (primi due titoli delle spese) che non coincide con la differenza tra uscite per rimborso di prestiti(titolo III delle spese) ed entrate derivanti da accensione di prestiti (titolo V delle entrate); tali enti, per chiudere in equilibrio il bilancio hanno due tipi di possibilità:
1. compensare le maggiori entrate con spese non soggette a patto, e l’unica voce non soggetta a patto è quella relativa al rimborso dei mutui, ed in questo caso giova ricordare come il comma 699 della legge finanziaria 2007 abbia soppresso la facoltà di procedere ad estinzioni anticipata di prestiti senza pagare penali ;
2. accantonare la suddetta eccedenza delle entrate in apposito Fondo patto di stabilità interno, previsto dalla circolare n. 12 del Ministero dell’Economia.
E’ però opportuno ribadire che relativamente al primo punto non sempre gli enti hanno dei mutui da estinguere, pertanto entrerebbe automaticamente in gioco la seconda opzione, per la quale l’Anci ha più volte espresso perplessità; il Ministero dell’Economia prevede la creazione di un Fondo finalizzato all’accantonamento risorse non utilizzabili entro l’anno, in quanto la sua funzione principale è solo quella di consentire il pareggio del bilancio.
Siffatta previsione ha creato la situazione paradossale per cui i Comuni in questa situazione di emergenza, sono costretti a ricorrere alla leva fiscale per poter rispettare l’obiettivo imposto dal patto di stabilità, senza peraltro poter utilizzare tutte le risorse economiche a loro disposizione.
A tal fine l’Anci propone il seguente emendamento:
Al comma 684 della legge 296/2006, dopo il primo periodo inserire il seguente:
“Nel caso in cui il saldo programmatico per ciascuno degli anni 2007-2009 sia superiore alla quota annuale di rimborso capitale dei mutui e prestiti, il comune deve raggiungere un saldo programmatico pari all’importo della suddetta quota di rimborso capitale mutui e prestiti.”
La proposta emendativa è motivata dal fatto che esiste una oggettiva difficoltà per gli Enti locali a raggiungere contemporaneamente il pareggio del bilancio di previsione e a rispettare gli obiettivi del patto di stabilità 2007.
In molti casi per rispettare il patto di stabilità per il 2007 è necessaria una contrazione dell’indebitamento netto, vale a dire della differenza fra i nuovi mutui e il rimborso delle quote capitale di quelli già contratti.
I comuni che registrano un saldo positivo nel triennio 2003-2005, malgrado non possano prevedere nuovi mutui, sono impossibilitati a raggiungere un saldo programmatico superiore ad un importo pari alle quote di rimborso mutui e prestiti contratti negli anni precedenti.
Per tali enti, pertanto, la norma del patto di stabilità, coniugata con i principi di redazione del bilancio statuiti nel Tuel, risulta incompatibile.
L’Ifel, l’istituto dell’ANCI per l’economia locale, attraverso un questionario rivolto ai comuni in avanzo, per quantificare la dimensione del fenomeno.
Hanno risposto 387 comuni su un totale di 521 dei comuni in avanzo.
Tali enti dovrebbero aumentare entrate proprie per un importo pari a circa 50 milioni di Euro senza poterle destinare a spese correnti o di investimento.
2. Eliminazione penali per estinzione anticipata di mutui
Come è noto, il principio fondamentale posto alla base del patto di stabilità interno, è il risanamento della finanza pubblica. Dunque oltre alla necessità, contenuta nel DPEF 2007 – 2011, di favorire comportamenti coerenti con il rispetto dei saldi finanziari, risulta anche indispensabile prevedere meccanismi incentivanti, come ad esempio eliminare le penali per gli enti che vogliano estinguere anticipatamente i mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti.
Proposta:
Si considera dunque necessario dare la possibilità ai Comuni che vogliano procedere ad estinzione anticipata dei mutui di non pagare la penale ad oggi in vigore, consentendo così agli enti locali virtuosi che si impegnano a ridurre il proprio rapporto debito pil di dover sostenere gli elevati oneri delle penali di estinzione anticipata.
3. Fondi vincolati dell’avanzo di amministrazione
Il meccanismo introdotto con il patto di stabilità interno 2007 esclude dalle voci rilevanti ai fini del saldo, l’avanzo di amministrazione. Siffatta esclusione rende di fatto inutilizzabili queste risorse inducendo gli enti locali a fare ricorso alla leva fiscale per coprire tutte le spese..
Inoltre, il rispetto del patto di stabilità interno incentrato sui saldi unitamente alla impossibilità di utilizzare le risorse derivanti dall’avanzo, anche solo per garantire alcune categorie di interventi, rischia di determinare in numerose realtà la paralisi delle politiche di sviluppo, soprattutto in quegli enti che hanno un grado di indebitamento modesto ed al quale invece si devono necessariamente ancorare.
A tal fine l’Anci propone il seguente emendamento:
Al comma 680 della legge 27 dicembre 2006, n.296, dopo le parole “ concessione di crediti” aggiungere la seguente frase: “nonché le spese finanziate con l’utilizzo dei fondi vincolati dell’avanzo di amministrazione e dei fondi per il finanziamento delle spese in conto capitale.”
4. Avanzo di amministrazione ed Investimenti
La decisione poi di inserire nel patto gli investimenti ha creato, come più volte denunciato da Anci, una forte iniquità: gli enti che avevano un debito rilevante (in riferimento al triennio preso in considerazione dal meccanismo del patto, anni 2003- 2005) hanno spazio nel 2007 per accendere mutui, chi invece negli anni passati non ha contratto mutui per effettuare investimenti oggi si trova nell’impossibilità di ricorrere al debito, anche per fare opere necessarie alla salvaguardia dell’integrità del territorio e della popolazione. Si avvicina il momento della quantificazione dell’avanzo di amministrazione che potrebbe essere utilizzato proprio per effettuare spese di investimento, come prevede l’articolo 187 del Testo Unico degli Enti Locali che destina l’avanzo di amministrazione accertato al finanziamento delle spese di investimento.
Proposta:
Si rende necessario quindi fornire la possibilità a tutti i Comuni di utilizzare l’avanzo di amministrazione per effettuare investimenti, con particolare attenzione agli enti in avanzo che hanno già contribuito al raggiungimento dell’obiettivo di comparto migliorando l’avanzo.