Un articolo comparso su Il Corriere della Sera ha evidenziato la difficile situazione, che si sta verificando sul territorio milanese, a seguito del recente crescente aumento dei decessi a causa del Coronavirus.
Il servizio di cremazione al cimitero di Lambrate diventa ora consentito, solo ed esclusivamente per i defunti milanesi residenti. Tale decisione è da ricondursi al notevole incremento di mortalità, registrato negli ultimi giorni.
A fronte di una media di 46 decessi giornalieri, usualmente raggiunta, si è passati a picchi di 80 e più decessi al giorno.
Questo si ripercuote sulla funzionalità operativa dell’impianto di cremazione, oltre che sulla capacità ricettiva dei feretri in deposito nel cimitero.
Anche i tempi di attesa per la cremazione si sono dilatati, al momento, fino a cinque giorni.
Per i deceduti in città e non residenti, che non potranno essere cremati, è tuttavia prevista l’esenzione dalle tariffe comunali, di norma applicate sul servizio di sepoltura.
Questa misura precauzionale è stata attivata nell’ottica di evitare le problematiche, sorte durante la prima ondata della pandemia, quando il forno crematorio di Lambrate venne forzatamente chiuso, a causa del troppo elevato numero di defunti in attesa di cremazione, che poteva originare criticità di carattere igienico-sanitario.