“Quello che è uscito sulle agenzie di stampa questa mattina, è la punta di un iceberg. La presenza di illeciti tra gli ospedali e le imprese dei servizi funerari, le denunciamo da anni. E’ una situazione non nuova, ma drammatica, che va affrontata conoscendo bene il settore e le cifre che ruotano intorno ad esso. E’ per questo che proprio pochi giorni fa, il 13 ottobre, abbiamo consegnato alla Presidenza del Consiglio, all’Antitrust, ai due rami del Parlamento, ai Ministeri competenti, alle associazioni imprenditoriali, ai sindacati e presto anche alle associazioni dei consumatori, un Libro Bianco nel quale sono analizzate tutte le situazioni del sistema funerario e cimiteriale italiano”.
È il commento di Paola COLLA, presidente della SEFIT (servizi funerari italiani) – il servizio di Federutility che associa gli operatori dei settori funerario e cimiteriale – alle notizie di questa mattina sui 41 arresti per truffe del “caro estinto” scoperte a Milano e sul blitz del NOE negli impianti di cremazione”.
“si è in presenza di due distinte situazioni -afferma la presidente di Sefit – gli arresti di Milano dimostrano come alcuni operatori non tengano conto della trasparenza e della correttezza nei confronti delle famiglie. Si tratta di aspetti che, prima di rilevare dal punto di vista penale, attengono ad irrinunciabili doveri di moralità e di eticità d’impresa, diritti civiltà e di rispetto per i defunti e i loro familiari.”
Sull’ispezione degli impianti di cremazione, Paola Colla afferma: “si apprezza l’attività ispettiva da parte dei NOE dei Carabinieri. Anche qui, i reati vanno perseguiti ma non dobbiamo dimenticare come la netta maggioranza degli impianti ispezionati dal NOE, sia risultata operare regolarmente. Non vorrei che l’attenzione su queste irregolarità proiettasse un’ombra, generalizzata ed indistinta, su tutti gli impianti di cremazione. In questa fase, deve essere garantito, alle famiglie, la certezza della regolarità delle operazioni, perché si toccano gli affetti più forti e nel momento più triste”.
Di una breve sintesi del contenuto del LIBRO BIANCO, consegnato il 13 ottobre da SEFIT alla Presidenza del Consiglio, ai Ministeri, alle associazioni imprenditoriali, ecc…
ESTRATTI DAL LIBRO BIANCO SUL SETTORE FUNERARIO ITALIANO
Come si è evoluto il settore?
Il settore funebre ha visto crescere il numero degli operatori dell’86 % in un decennio (da 3500 di un decennio fa a 6500 oggi), a fronte di una sostanziale, stabilità nella “domanda” di servizi. Ciò ha accentuato l’asprezza nei rapporti reciproci tra concorrenti, costituendo uno dei motivi di ampliamento delle modalità illecite di acquisizione dei servizi.
I destinatari dei servizi del settore funerario.
I cittadini destinatari di servizi funerari (dato che né il momento, e spesso neppure il luogo, sono rimessi ad una scelta), si devono avvalere di tali servizi, nel momento di maggiore fragilità emotiva, rinviando criteri di scelta tipicamente commerciali. Si deve pertanto prendere atto dell’a-simmetria tra le parti.
L’acquisizione dei servizi funebri.
Sono variamente presenti pratiche illecite nell’acquisizione dei servizi funebri, in particolare nei luoghi, come negli ospedali, case di cura, case di riposto e simili, dove con maggiore frequenza di registrano decessi, a volte anche fino a partire dai singoli reparti, aspetto che porta ad affrontare con la dovuta attenzione le criticità di queste situazioni. Non è sufficiente il solo richiamo alla tenuta di comportamenti corretti, occorre valutare interventi strutturali.
La cremazione.
In Italia sono presenti circa 50 impianti di cremazione, seppure con una distribuzione territoriale non equilibrata. Nonostante questo, la pratica della cremazione registra costantemente trend di crescita, che risultano non influenzati dagli aspetti concernenti la sua onerosità.
Andrebbero valutati gli effetti che la crescita del ricorso alla pratica della cremazione potranno determinare sul sistema cimiteriale in modo da prevedere risposte adeguate.
Conclusioni e proposte.
Data la situazione del settore funerario in Italia appare opportuno che i diversi livelli di governo, ciascuno per le proprie competenze, senza “sconfinamenti” né inerzie, valutino le misure da adottare, ponendo al centro il “servizio” e i suoi destinatari, in particolare per la loro particolare posizione essendo in gioco il rispetto del lutto e la dignità delle persone, nel momento maggiormente carico di dolore e significanze.
Per fare questo, ad avviso di FederUtility-SEFIT, occorre:
” Intervenire sulle condizioni di operatività sul mercato, assicurando la piena concorrenza e parità, individuando requisiti tecnico-organizzativi adeguati rispondenti alle diverse realtà territoriali.
” Affrontare, anche in attuazione della normativa dell’Unione europea, la materia fiscale e tributaria, in modo da consentire una normale regolazione che favorisca la trasparenza e la conoscibilità dei fattori operativi.
” Ricercare soluzioni che, concretamente, consentano di contrastare (o, almeno, ridurre) le male pratiche nell’acquisizione dei servizi funebri
” Valorizzare il ruolo, delle Autonomie Locali negli ambiti necroscopici, funebri e cimiteriale, all’interno di un ordinato e coerente rapporto di collaborazione tra i livelli di governo.
Valutare che i servizi funerari non sono del tutto assimilabili ad altri servizi pubblici in ambito locale a rilevanza economica, essendo questi ultimi caratterizzati da un contenuto industriale e non sociale
Dove posso trovare il libro bianco della SEFIT sul settore funerario?