Sempre più spesso sul web si trovano blog con riflessioni interessanti sulla morte, il morire o anche su come sono viste le pompe funebri, il cosiddetto business che vi sta dietro. O ancora sulle tendenze che si stanno sviluppando. Oggi vi proponiamo un paio di letture:
Born to die, dal blog nicecalling.blog.lastampa.it/french_riviera/ del quale riportiamo qualche passo.
… Una cosa a cui non penso mai, invece, sono le mie esequie. Fra le cose di cui mi importa di meno al mondo è di sapere che cosa faranno del mio corpo quando a me non servirà più. Doni d’organi, faccoltà di medicina, mi va tutto bene. Mi dispiacerebbe che coloro che amo sprecassero danaro in funzioni, bare, lapidi o altre amenità invece di pagarsi il corrispondente in pranzi annaffiati da abbondante Bordeaux pensando al tratto di strada percorso insieme. Ma c’è chi alle proprie esequie ci pensa, eccome. Tanto che alcune agenzie di pompe funebri ben piazzate commercialmente si sono trasformate in tour operators e producono viaggi estremi in ogni parte del globo. Un giorno, arriva alla Fattoria (in senso orwelliano, il mio posto di lavoro) un Americano dell’Ohio con un pacco sotto il braccio. Gli chiedo se desidera che gli si dia una mano con i bagagli ma lui si rifiuta di consegnare al solerte Guy il suo pacco. Mi spiega che dentro c’è un’urna con le ceneri del padre. Con il sussiego di colui che sta compiendo una grande missione, mi spiega che l’ultima volontà del suo vecchio è stata quella di essere sepolto a Menton, dov’era nato. L’ ”undertaker operator” aveva organizzato tutto, cremazione, viaggio, albergo e soprattutto l’acquisto di un posticino nel cimitero con una delle più belle viste del mondo. Conoscendo il dedalo super intricato della burocrazia francese e soprattutto conoscendo i burocrati di Menton, quest’ultima operazione mi è sembrata miracolosa. Il prezzo anche ha del miracoloso, 15000 dollari, un vero miracolo che trovino qualcuno che li paghi. Gli Inglesi hanno messo in questa industria il valore aggiunto del loro proverbiale umorismo. ….
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Interessante anche Caro estinto ecocompatibile, tratto dal blog pncnet.blog.lastampa.it/vorrei_essere_migliore/. Anche in questo caso riportiamo qualche passo:
Nel Regno Unito si sta diffondendo la nuova moda della sepoltura ecocompatibile. Vengono utilizzate casse costruite con vecchi giornali strappati al macero, colle vegetali e colori naturali per le decorazioni. Sembra siano gradevoli alla vista e più economiche delle tradizionali.
Per completare l’orgasmo ecologista, sepoltura in piena natura, senza lapidi o indicazioni. Ma niente paura: i parenti possono individuare il punto esatto dove riposa il congiunto tramite Gps.
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Per concludere vediamo invece come una impresa di pompe funebri stia cercando una offerta di servizio nuova (per il luogo e la mentalità del posto dove opera) e per il messaggio che propone. Si tratta del blog Imbrenda Service, un diario per ricordare. Il blog può essere visto e valutato cliccando su imbrenda.splinder.com/