Nella “truffa” emersa “nell’amministrazione dei servizi cimiteriali e nella gestione del forno crematorio nel cimitero di Massa Carrara”, perpetrata ai danni di molte famiglie di diverse città italiane, sarebbe coinvolta una ditta carrarese che, “oltre ad avere vinto la gara d’appalto indetta dal Comune toscano (“sulla quale ora si sta indagando”)”, avrebbe “in gestione anche le opere cimiteriali del Comune di Piacenza per conto di ENIA SpA”. Lo afferma in un’interrogazione il capogruppo della lega nord in Regione Emilia Romagna, Maurizio Parma. Parma sottolinea inoltre che “almeno 151 defunti piacentini” sarebbero stati cremati nel forno di Massa Carrara, che “non sono chiari i presupposti sulla base dei quali queste attività sarebbero state appaltate alla ditta carrarese”, che non risulterebbero verifiche circa la sua idoneità ed i relativi requisiti di legge, che “negli ultimi tre anni” sarebbero già state accertate e contestate “irregolarità” agli operai di quella ditta proprio a Piacenza e che, ciononostante, “solo ora, alla luce delle indagini della Procura della Repubblica, il Comune piacentino avrebbe deciso di attivarsi, peraltro stabilendo di costituirsi parte civile, senza tuttavia compiere verifiche interne”.