La gioia di un bimbo al cimitero può alleviare le pene di un dolente?

Sul web la nostra Redazione ha scovato la seguente lettera al direttore di www.vareseNews.it:

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Fin da bambino i miei genitori e i miei nonni mi hanno sempre insegnato che i cimiteri sono sacri, luogo di culto e di raccoglimento, mi ricordo che varcando la soglia parlavano a bassa voce e si toglievano il cappello in senso di rispetto.
Perché voglio condividere questi ricordi?
Perché sabato 28 agosto abbiamo accompagnato per l’ultimo saluto una giovane concittadina. In quella triste occasione, incongruenti rispetto al dolore della comunità tutta, spiccava all’interno delle mura del cimitero di Villadosia, frazione di Casale Litta, un deposito di giochi per bambini. Mi dicono che questi giochi erano in attesa di essere installati nel parco Avis, giusto al di là del muro.
Alla mia richiesta di spiegazioni, alcuni consiglieri comunali mi hanno assicurato che, quando è stato allestito il parco con la relativa piazzola, l’ASL avrebbe dato parere negativo circa l’installazione di qualsiasi gioco.
Al di là delle regole comunali, che proibiscono di costruire financo un muretto entro i 50 metri dal perimetro dei cimiteri (la cosiddetta zona di rispetta cimiteriale), credo che basti il buon senso per capire come questa scelta sia inopportuna.
Basti pensare agli schiamazzi che i bambini giustamente fanno per divertirsi e che non hanno niente a che vedere con ciò che il luogo prevede: il rispetto verso i defunti e verso i parenti raccolti in preghiera di fronte ai propri cari estinti.
Non riesco a capire i motivi di questa scelta del Comune. Piuttosto, se l’intento è di abbellire il paese, non si potrebbe cominciare con il tagliare l’erba qualche volta in più e col ripulire le erbacce nel percorso tra la chiesa parrocchiale e il cimitero?

Ebbene, pur concordando che sarebbe stato meglio non usare lo spazio cimiteriale come magazzeno di attrezzature, pensiamo che possa essere interessante aprire un dibattito sulal possibilità che in taluni cimiteri, specialmente quelli con ampie aree verdi, possano avere una zona dedicata ai giochi dei bimbi.

Cimiteri quindi non tanto e non solo come luoghi del ricordo e del dolore, ma come luoghi in cui sentire le festose grida di bimbi, la gioia della vita che , a nostro sommesso parere, può contribuire ad alleviare le pene di chi ha perso un proprio caro. Ma anche un luogo, un ponte ideale, in cui le giovani generazioni possano conoscere la storia figurata della propria città, data dal succedersi di tombe, immagini e dediche in epigrafe.

E’ senz’altro una proposta provocatoria, ma certo meno irriverente di quanto si possa immaginare!

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