Nel 2013 la Città di Pola ha commissionato al Centro di ricerche storiche di Rovigno uno studio sullo stato di conservazione delle tombe storiche e si è data un Regolamento sulla tutela del patrimonio cimiteriale.
Purtroppo, tale documento è rimasto praticamente lettera morta, quindi oggi, tra i concessionari delle vecchie tombe, alcuni osservano la normativa, altri o la ignorano completamente oppure la interpretano a modo loro.
Le tombe storiche abbandonate dagli eredi (appartenute perlopiù a famiglie esuli da Pola, che le hanno abbandonate oltre 70 anni fa) vanno nuovamente all’asta a prezzi di partenza variabili in base alla superficie che occupano, in taluni casi di poco superiori ai loculi di nuova costruzione (dalle 20.000 kune in su).
Secondo le vigenti disposizioni, chi non paga la tassa cimiteriale da più di 10 anni, perde di fatto ogni diritto a usare la tomba che gli era appartenuta in passato. E questa stessa tomba potrà essere occupata da nuovi concessioniari con precisi vincoli di tutela e conservazione dell’esistente.
Raul Marsetič, del Centro di ricerche storiche di Rovigno ha lamentato come gran parte del patrimonio cimiteriale storico sia andata persa, all’incirca il 70 per cento, per cui a questo punto si tratta di salvare quello che rimane.
La passata direzione del cimitero, a suo avviso, non ha dimostrato particolare sensibilità per la tutela del patrimonio storico.
Per cui, ad una tomba restaurata virtuosamente, con lapide centrale rimasta inalterata, sono state – ad esempio – aggiunte due lapidi di nuova produzione; altre tombe presentano, invece, la lapide originale smerigliata fino alla cancellazione dei nomi dei defunti del passato, per far spazio ai nuovi.
Il neoinsediato direttore della municipalizzata Darko Bijelić ha promesso di dedicare un viale ai monumenti funebri (stele, cippi, colonnette e lapidi) sradicati e recuperati negli anni dal personale cimiteriale, da allestirsi nel nuovo campo d’inumazione di prossima costruzione.
Graziella Cazzaniga Palermo dell’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria LCPE ha ventilato la proposta che sia l’Associazione degli esuli ad occuparsi di alcune tombe abbandonate pagando il canone annuo e mantenendo i sepolcri.
Direzione cimiteriale ed associazioni sono, infine, rimaste d’accordo di collaborare in questo senso, anche con l’appoggio dei due enti interessati: la Città di Pola ed il Centro di ricerche storiche.