Investigatori del Corpo Forestale dello Stato sono convinti che quattro dipendenti del Comune di Genova abbiano, incautamente, acceso un fuoco nei pressi del cimitero di Nervi, e poi perso il controllo il fuoco si sarebbe esteso e dato luogo all’incendio che ha devastato 300 ettari di bosco e lambito Genova. I 4 dipendenti sono stati denunciati per incendio colposo. Avrebbero appiccato il fuoco a rifiuti del cimitero di Nervi: rami di alberi tagliati, fiori secchi e resti di vecchie bare, emersi durante le riesumazioni. I quattro addetti ai Servizi Cimiteriali sono chiamati a rispondere per il vasto incendio di Monte Fasce e Monte Moro. Gli atti relativi alla loro posizione verranno esaminati dal pm Silvio Franz. Anche se gli operai negano ogni addebito, le ipotesi di reato che dal punto di vista penale li riguardano, sul versante civile coinvolgono il Comune di Genova: gli operai avrebbero commesso il fatto nell’esercizio delle loro funzioni e l’ente sarebbe chiamato a risarcire i danni. Il Comune di Genova però esprime perplessità su queste accuse poiché non vi erano state “segnalazioni di pregresse accensioni di falò da parte degli addetti ai servizi cimiteriali”.
Due milioni di risarcimento: questo il danno calcolato dal Corpo forestale dello Stato per l’incendio divampato lo scorso 6 Settembre sulle alture di Nervi, nel pieno dell’emergenza che ha colpito il circondario genovese.
Chiamati a pagare sono i quattro operai del cimitero indagati per aver acceso un fuoco per fare pulizia di foglie e rami secchi e senza assicurarsi poi che fosse completamente spento una volta finito il lavoro.
In base alla legge, gli operai potranno fare ricorso contro il pagamento alla comunità montana in cui rientra il monte di Nervi finché non si concluderà il procedimento penale. Dopo le deposizioni, l’ammenda è stata poi notificata a tutti e quattro, perché nessuno di loro ha ammesso di avere alcuna responsabilità nella vicenda.
Non vorrei che alla fine i danni li pagasse il comune/regione/provincia.
Le responsabilita’ sono sempre personali e come mi e’ stato insegnato chi sbaglia paga, qualunque siano i costi, siano gli operai o il loro capo/responsabile/dirigente. Non credo sia giusto suddividere a forza i costi su tutta l acomunita’ quando la stessa ha sofferto queste cose (gli incendi). Semmai ognuno di noi potra’ partecipare per aiutare i colpevoli, ma non vorrei mai che la comunita’ pagasse per errori delle persone. Questo, purtroppo, avviene gia’ per le decisioni politiche a seguito di una legge giusta, quando e’ stata istituita, ma oramai datata: la irresponsabilita’ dei politici.
Non estendiamo questa “impunita’ delle decisioni” anche ai singoli che gravitano nell’orbita dei politici.
Luigi