In Piemonte una nuova legge sulla cremazione

E’ stato approvato in Consiglio regionale del Piemonte in data 30 ottobre 2007 il Disegno di Legge Regionale n. 419 “Disposizioni in materia di affidamento, conservazione e dispersione delle ceneri derivanti dalla cremazione dei defunti”. Anche il Piemonte, dopo il precedente passo falso con l’approvazione di una legge, qualche anno fa, impraticabile, ha finalmenete regolato la cremazione.

Grande soddisfazione hanno espresso la presidente Mercedes Bresso e l’assessore Sergio Deorsola per l’approvazione di questa legge che nasce dal testo approvato dalla Giunta nel marzo scorso e da una proposta dei consiglieri. “E’ una legge – sottolinea Deorsola – che rispetta la libertà di scelta e le convinzioni religiose e culturali dei cittadini piemontesi. Era molto attesa, perché la legge nazionale, mancando il regolamento attuativo, non poteva essere applicata così come la precedente legge regionale. Non solo sarà risolto il problema della dispersione delle ceneri, ma la Giunta adotterà anche piani di formazione per il personale che dovrà occuparsi di un tema così delicato per tutti quei cittadini piemontesi che intendono avvalersi della cremazione”.
L’articolo 4 della legge prevede i luoghi in cui è possibile disperdere le ceneri, distinguendo tra aree pubbliche, private e aree delimitate all’interno dei cimiteri. La Giunta dovrà predisporre, entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge, il Piano regionale di coordinamento, d’intesa con i Comuni, che definisce le linee guida per la realizzazione dei crematori, dei cinerari comuni e delle strutture per il commiato.Image
Il consigliere Luigi Ricca, sottoscrittore della legge, è intervenuto in aula con alcuni emendamenti migliorativi del testo ed esprime soddisfazione per l’approvazione di una legge che consente anche al Piemonte di dare esplicazione alla legge nazionale del 2001.
In questo quadro anche i familiari delle persone che finora sono state cremate e che avevano manifestato questa volontà di dispersione delle proprie ceneri, potranno esaudire la volontà dei defunti. «Gli emendamenti che ho presentato e sono stati approvati – spiega Ricca – sono finalizzati in particolare a cancellare dal testo i riferimenti ai soli aspetti economici della pratica di cremazione in quanto altri sono di finalità cui la legge deve ispirarsi. Infatti questa legge privilegia una pratica sempre più diffusa, ma che deve scaturire da una scelta culturale che salvaguardi prima di tutto la dignità della persona, la sua libertà di scelta, le sue convinzioni religiose e culturali e non soltanto motivazioni di carattere ecologico o valutazioni pratiche legate all’insufficienza degli spazi cimiteriali. Tra gli aspetti più significativi vi è l’attenzione al senso comunitario della morte e quindi al fine di non disperdere questo senso, nei cimiteri comunali verrà realizzata una targa che riporti i dati anagrafici dei defunti cremati che hanno disperso le ceneri. Un altro punto qualificante è la previsione della realizzazione di strutture per il commiato che devono consentire l’accoglienza delle persone, lo svolgimento di riti funebri e le cerimonie per un dignitoso saluto a feretro chiuso qualora il rito non avvenga in chiesa. Adesso i comuni del Piemonte dovranno disciplinare entro i 60 giorni le modalità di dispersione delle ceneri nel proprio ambito territoriale ».

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3 thoughts on “In Piemonte una nuova legge sulla cremazione

  1. Il testo della norma L.R. Piemonte 31/10/2007, n. 20 è stato pubblicato sul BUR Piemonte del 2/11/2007 e la legge è entrata in vigore dallo stesso giorno, per le parti applicabili. Il teto della norma piemontese è reperibile per gli aventi diritto alla lettura e prelevamento dal sito http://www.euroact.net

  2. Parafrasando un bell’articolo del Prof. Giovanni Sartori pubblicato sul Corsera del 3 novembre 2007 la domanda sorge spontanea: “Quanto costerà il federalismo funerario?”

    Pagheremo non solo in denaro (in sprechi di soldi) ma anche in inefficienze e appesantimenti burocratici aggiuntivi?

    Come forse qualcuno ha notato, sul punto è calata una cappa di silenzio. Mistero.

    L’Italia dei mille, capillari livelli intermedi di sottogoverno tra localismi e privilegi di casta e più che sufficiente, per mandare tutto il Paese a picco.

    Rinvio a un’altra occasione l’illustrazione del nostro record di non-governo e di malgoverno romano sul tema della polizia mortuaria, quando un ottimo regolamento nazionale, pensato per riformare l’ormai vetusto DPR 10 settembre 1990 n. 285 fu prima bloccato, poi ritirato per le fortissime pressioni di alcuni gruppi d’interesse.

    Se non vogliamo che tutta la polizia mortuaria precipiti sempre più nel caos, nella paralisi burocratica e nelle distorsioni clientelari, il federalismo non va attuato ma disattivato. Non sono il solo a pensarlo; resterò l’unico a dirlo?

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