Il cimitero di Strada Del Drosso a Torino (detto Torino Sud) è stato sovradimensionato. Concepito negli anni ‘70, nel pieno dell’espansione demografica, quando Torino accoglieva ogni anno migliaia di nuovi immigrati dal Sud, è diventato rapidamente troppo grande per le necessità della città. Tanto che oggi, secondo Antonio Dieni (direttore dell’AFC di TO, la società comunale che gestisce i cimiteri torinesi), «se anche circolassero nei viali duecento automobili, non si avrebbero conseguenze particolari per chi percorre a piedi il parco». Certamente l’ingresso delle auto, dopo quello, già realizzato, di un autobus che collega le diverse aree del cimitero, finirebbe per snaturare l’impianto architettonico della struttura. «Pensare di realizzare a Torino Sud un cimitero secondo i criteri tipici dei parchi cimiteriali del nord Europa è stato un po’ un azzardo», osserva Dieni. Un innesto culturale che non avrebbe trovato il consenso di molti, soprattutto delle famiglie originarie del Sud Italia, legate ad altre tradizioni e a un diverso culto dei morti. «Per questi motivi – spiega Dieni – abbiamo cercato in questi anni di avvicinare il più possibile il cimitero di Torino Sud agli standard consueti». Così sono arrivati prima gli autobus e, tra qualche mese, sarà la volta di una circolazione, sia pur limitata, delle vetture. Il progetto prevede che l’accesso in auto sia consentito solo nelle ore pomeridiane, quando non sono previsti i funerali. Naturalmente sono escluse le giornate come quelle di inizio novembre quando la possibilità di circolazione sarebbe comunque limitata dal grande afflusso di persone tra le tombe. Il numero massimo di duecento macchine circolanti sarebbe definito da un sistema simile a quello che stabilisce quando un parcheggio è completo: «In quei casi – conclude il direttore dei cimiteri – si tratterebbe di attendere qualche minuto quando almeno una delle vetture che stanno circolando nei viali avrà raggiunto l’uscita».
Fonte: La Repubblica cronaca Torino