In Israele mancano spazi per le sepolture

Il 3 agosto 2009, la REUTERS Italia ha pubblicato un articolo a firma di Ari Rabinovitch, dal titolo “Israele, i cimiteri scoppiano,nuove idee in linea con tradizione” sulla difficoltà a trovare spazi per le sepolture in Israele e le soluzioni trovate (che in Italia sono arcinote, trattandosi di tumulazioni in loculo, al posto della sepoltura in piena terra).

Di seguito si riporta l’articolo:

In Israele sta finendo lo spazio per seppellire i morti.

Dalla creazione dello stato 61 anni fa, i cimiteri del piccolo paese si sono riempiti di tombe, la cremazione è un’opzione, ma la tradizione religiosa ebraica lo impedisce. Così la terra è diventata scarsa e lo spazio è poco.

All’ingresso di Gerusalemme uno dei più grandi cimiteri della città ha finito per lambire l’autostrada, quasi a ricordare che la terra non basta più.

Una commissione nominata dal governo sta guardando al passato per trovare una soluzione per il futuro — proponendo “interramenti ad alta densità”.

Ai tempi della Bibbia, era comune seppellire i morti a pile in cripte sotterranee. L’idea salva-spazio è stata riesumata circa 20 anni fa da due architetti israeliani, Tuvia Sagiv e Uri Ponger, che l’hanno presentata al Rabbinato di Israele, massima autorità in fatto di sepoltura.

Al Rabbinato l’idea è piaciuta, poiché segue le linee guida della religione.

“Il sistema era usato all’epoca dei Sanhedrin e dell’autorità ebraica, stiamo soltanto riproponendo qualcosa che esisteva già in passato”, ha detto il rabbino capo di Israele, Yona Metzger.

I TIMORI DEI RABBINI

Nell’angusto cimitero Kiryat Shaul di Tel Aviv una nuova struttura a quattro piani si leva maestosa accando a decine di migliaia di tombe.

L’edificio ha quasi la forma di una collina con fiori e arbusti che crescono sui muri esterni. Dentro c’è spazio per 5000 corpi, circa quattro volte il numero di quelli che potrebbero essere sepolti in tombe tradizionali nello stesso perimetro.

Ad ogni piano, delle ampie sale intersecano file di camere mortuarie a tre livelli. Le camere sono illuminate dal sole e una brezza costante assicura un’atmosfera piacevole. Alcuni loculi sono pieni altri solo prenotati.

Nel progettare l’edificio, Sagiv e Ponger sono venuti incontro alla preoccupazione dei rabbini che le camere mortuarie fossero costruite rispettando l’Halacha, le prescrizioni del rito ebraico.

Ogni camera ha un pavimento e colonne in terra, perché la tradizione dice che lo spazio della sepoltura deve essere collegato alla terra, spiega Sagiv.

Muri di cemento separano le camere, in linea con il precetto che i morti vanno tumulati separatamente.

“Colline funerarie” come queste stanno venendo su nelle più grandi città di Israele, mentre il Rabbinato prevede ogni anno funerali per 35.000 ebrei in Israele e l’arrivo di circa 1500 salme da tutto il mondo.

Fonte: http://it.reuters.com

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