Perché Governo impugna la legge regione Lombardia in materia funeraria 4/2019

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi martedì 23 aprile 2019, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, ha esaminato e ha deliberato di impugnare la legge del Regione Lombardia n. 4 del 04/03/2019, recante “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità): abrogazione del Capo III ‘Norme in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e cimiteriali’ del Titolo VI e introduzione del Titolo VI bis ‘Norme in materia di medicina legale, polizia mortuaria, attività funebre’”, in quanto varie norme in materia di polizia mortuaria e di attività funebre si pongono in contrasto con i principi fondamentali in materia di “tutela della salute”, invadendo altresì la competenza statale in materia di ordinamento civile e in materia di Stato civile e di anagrafi, in violazione dell’art. 117, secondo comma, lett. i) e l), e terzo comma, della Costituzione.

Si precisa che i commi dell’articolo 117 della Costituzione richiamati riguardano:

“2. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:
….
i) cittadinanza, stato civile e anagrafi;
l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa;
….
3. Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei princìpi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.

“E’ gravissimo che il Governo abbia
voluto impugnare la nostra legge sui servizi funerari e
cimiteriali. Una legge che risponde a esigenze reali segnalate
dai cittadini a tutela della trasparenza e della legalità.
Così si penalizza una Regione come la nostra che ha la forza, la
capacità e il coraggio di innovare”.

Lo afferma in una nota l’assessore al Welfare della Regione
Lombardia, commentando la decisione assunta ieri sera dal
Consiglio di Ministri di impugnare davanti alla Corte
Costituzionale la legge 4/2019 della Lombardia.

“Ci costituiremo certamente davanti alla Suprema Corte –
aggiunge l’assessore – nella certezza di far prevalere le nostre
determinazioni così come è accaduto sul tema degli
specializzandi. La visione centralista di chi ha redatto
l’impugnativa rischia di impedire di fatto alla Lombardia di
normare in modo significativo proprio gli aspetti più delicati
che riguardano la morte di una persona e tutte le attività ad
essa strettamente connesse”.

In relazione al testo dell’impugnativa, l’assessore al Welfare
specifica che “l’ampliamento delle competenze degli ufficiali di
Stato civile risponde a una esigenza segnalata a più riprese dai
territori”.

“Le case funerarie, contestate dal Governo – afferma il
responsabile della sanità lombarda – sono già una realtà ovunque
e la nostra Legge ha voluto regolamentarne le funzioni a tutela
dei cittadini. La definizione dei Centri Servizi garantisce la
concorrenza e si basa su criteri di legalità e trasparenza”.

“La stessa sepoltura degli animali – spiega poi l’assessore – a
seguito della cremazione e nel rispetto di normative specifiche,
rappresenta la risposta a innumerevoli segnalazioni e
richieste”.

“I nostri uffici stanno già analizzando le contestazioni e
preparando il contro ricorso – conclude l’assessore al Welfare –
per ribadire la correttezza dell’impostazione di una legge
innovativa e coraggiosa. Tutto quello che non è normato dalla
legislazione nazionale non significa che sia vietato.
Soprattutto se va nella direzione indicata e segnalata dai
cittadini stessi”.

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