Era conosciuto come uno studioso di toponomastica, ma in realta’ era un collezionista di cadaveri femminili che vestiva, truccava e pettinava per trasformarli in bambole a grandezza naturale da accatastare nella sua stanza, con i genitori ignari di vivere in una casa degli orrori. La polizia di Mosca, come raccontano oggi alcuni media russi, ha scoperto 29 corpi di ragazze tra i 12 e i 25 anni, di cui uno in garage.Protagonista di questa macabra vicenda e’ Anatoli Moskvin, 45 anni, di Nizhni Novgorod, 500 km a est di Mosca. Tutto e’ partito lo scorso anno, quando i direttori di alcuni cimiteri locali hanno denunciato la profanazione di alcune tombe. Inizialmente la polizia aveva ipotizzato l’azione di alcuni movimenti estremisti o di alcune sette sataniste. Ma dopo un anno di indagini, il giallo e’ stato risolto: grazie ad un appostamento, l’uomo e’ stato colto letteralmente con le mani nel sacco, mentre usciva da un cimitero con un grosso borsone. Dentro c’era il corpo di un ragazza sepolta recentemente. Nella successiva perquisizione domiciliare, la polizia ha fatto una scoperta agghiacciante: entrando nella stanza di Moskvin, ha scoperto 28 cadaveri travestiti da bambole.Alcuni erano gettati a terra, altri tra gli scaffali di una libreria, altri ancora seduti con le gambe accavallate. Per agghindarli, a volte usava gli stessi vestiti usati dai famigliari per la sepoltura. L’uomo ha sostenuto che frequentava i cimiteri della zona con lo scopo di scriverne una guida ma non ha spiegato perche’ portava a casa i corpi vestendoli da bambole. La polizia lo ha arrestato per profanazione di luoghi sacri e vilipendio di cadavere. Secondo gli investigatori, avrebbe fatto visita a oltre 700 cimiteri nel corso degli anni. Moskvin aveva ottenuto anche un dottorato sulla cultura celtica ed e’ autore di alcune pubblicazioni di toponomia e di onomatica. Ma ad alcuni vicini sembrava uno squilibrato e il tabloid Moscovski Komsomolets non esclude che fosse schedato come malato di mente.