Alle 3.33 del 1 agosto 2014, l’Assemblea capitolina ha approvato con 28 voti favorevoli, 12 contrari e 1 astenuto – senza la partecipazione del Movimento cinque stelle, che per protesta ha abbandonato l’aula Giulio Cesare, ma alla presenza del sindaco Ignazio Marino, della Giunta e della maggioranza al completo, il bilancio previsionale 2014 di Roma Capitale.
Il via libera dopo una ‘maratona’ record cominciata il 14 luglio e andata avanti per quasi tre settimane e oltre dieci sedute, e il superamento dell’ultimo scoglio, rappresentato dai quasi 50mila tra emendamenti e ordini del giorno presentati sulla delibera madre (la 55/2014), in parte abbattuti dalla ‘tagliola’ degli uffici comunali e, fatte salve le poche decine votate in Aula, per il resto stroncati dalla parte ‘killer’ del maxi-emendamento di Giunta.
La manovra, con un valore complessivo di circa 6,5 miliardi di euro, porta in dote una spending review di circa 150 milioni in totale, senza apportare però alcun taglio ai Municipi.
Maggiori entrate previste per 244 milioni, con il ritocco all’insù di diverse tariffe, dalle strisce blu alla tassa di soggiorno, fino ad asili, sepolture cimiteriali, Tasi e Cosap per grandi eventi e camion bar, e anche dal varo del nuovo Prip, con incassi previsti raddoppiati rispetto allo scorso anno.
Ritoccate all’insu’ pure le tariffe dei loculi nei cimiteri, con un aumento di quasi 30 euro per una tumulazione in prima fila, cosi’ come le tariffe per le cremazioni, da 327 a 331 per i residenti e da 473 a 479 per i non residenti