Il cimitero parrocchiale degli orrori di san Martino delle Scale (PA)

I carabinieri, nell’ambito di un’operazione denominata ‘Cimitero degli orrori’, hanno arrestato quattro persone e sottoposto una quinta al divieto di dimora nel comune di Monreale con obbligo di firma alla polizia giudiziaria.
Per tutti l’accusa è di avere fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa, falsità in atti pubblici commesse da privati, falsità in certificazioni, violazione di sepolcro, vilipendio delle tombe, vilipendio di cadavere, occultamento di cadavere, distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere.
Il personale cimiteriale privato del cimitero parrocchiale di San Martino delle Scale (PA) effettuava operazioni di estumulazione in tombe, senza che i legittimi concessionari ne fossero al corrente. In questo modo liberavano i loculi per poi rivenderli sottobanco, falsificando le scritture private di concessione.
I resti mortali venivano talvolta occultati e distrutti per poter liberare i posti.
Un sistema criminale che non si era mai visto in Italia.

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One thought on “Il cimitero parrocchiale degli orrori di san Martino delle Scale (PA)

  1. Approfondimento da askanews
    I carabinieri hanno accertato una sistematica attività illecita di estumulazione occultamento e soppressione e distruzione di cadavere e di bare, con salme ancora al loro interno, in totale violazione della normativa vigente, in assenza delle necessarie autorizzazioni amministrative e senza la partecipazione del coordinatore sanitario; spostamenti non autorizzati in altri loculi, attraverso l’occultamento di bare rimosse dalle loro legittime sedi per trasportarle sempre all’interno del cimitero in altri loculi o in luoghi non visibili ai visitatori del cimitero; lo smaltimento illecito dei rifiuti cimiteriali e di resti umani decomposti (parti di scheletro) che invece di essere posti all’interno di uno specifico ossario (assente per altro nel cimitero di San Martino delle Scale) venivano letteralmente gettati in intercapedini ricavate con costruzioni abusive per poi essere coperte da materiale cementizio al fine di non lasciarne traccia; richieste e percezioni indebite di somme di denaro versate per l’acquisto e il rinnovo di dei diritti sui loculi e sulle tombe, sotto forma di donazioni volontarie trattenute in assenza di qualsiasi titolo giuridico regolativo dei rapporti con l’abbazia; minacce esplicite nei confronti di chi si recava al cimitero chiedendo informazioni e rassicurazioni circa gli effettivi luoghi di sepoltura dei propri cari estinti; minacce di fare perdere la disponibilità di alcuni loculi trasferendo le salme altrove in mancanza del pagamento del denaro per il rinnovo delle concessioni.

    In particolare, durante le indagini, è emerso che sono state moltissime le persone che, non trovando una sistemazione per i propri cari estinti – soprattutto nei cimiteri palermitani che vivono uno stato di emergenza continua – si sono rivolti all’organizzazione per un posto all’interno del camposanto di San Martino delle Scale (che è saturo da più di 20 anni). A fronte di un pagamento di 5.000 euro circa e potendo far leva sullo stato di necessità di quelle famiglie, disposte a pagare cifre consistenti pur di garantire una degna sepoltura ai propri defunti, veniva sempre assicurata un’immissione nelle varie sepolture, dopo aver ricavato nuovi spazi attraverso numerose e sistematiche violazioni di sepolcro, prodromiche a estumulazioni del tutto illegittime.

    Alcune aree del cimitero di San Martino delle Scale sono state sequestrate.

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