Visto l’interesse dei lettori e le richieste pervenute, di seguito riportiamo il testo del comunicato apparso il 30 ottobre 2008 sul sito di Help Consumatori, dal quale si possono analizzare in dettaglio i prezzi come rilevati dalla Associazione dei consumatori. Alcuni lettori ci hanno chiesto di effettuare un sondaggio sull’effettivo livello dei prezzi di un funerale medio, cosa che potrete trovare nel box sul lato destro.
Dal sito www.helpconsumatori.it
30/10/2008 – 12:34
Torna anche quest’anno la nostra indagine sul costo dei funerali: A Torino il funerale più caro: quasi 3.000 euro. Nella città lagunare quello più conveniente: 1.160 euro. Un giro d’affari di oltre 1 mld 200 mln di euro l’anno. La cremazione: la scelgono in pochi, eppure a Roma è gratuita.
Torna anche quest’anno l’indagine di Help Consumatori sui costi dei funerali in 10 grandi città (Roma, Milano, Torino, Palermo, Bologna, Catania, Venezia, Udine, Parma e Genova). In questa edizione, l’indagine si arricchisce di due capitoli: uno destinato alla rilevazione dei costi per la cremazione, l’altro a quella dei costi dei loculi.
Il costo dei funerali
Quest’anno in cima alla top ten delle città dove è più caro organizzare un funerale, troviamo Torino, dove per un funerale medio si spendono 2.900 euro. Al secondo posto, Milano e Genova (2.500 euro), a seguire Palermo e Udine (2.000 euro), Bologna (1.950 euro). Il funerale più conveniente, invece, si celebra a Venezia (1.160 euro), seguito da Parma (1.500 euro), Roma (1.600 euro) e Catania (1.800 euro).Il giro d’affari dei funerali privati nel 2007 è stato di oltre 1 miliardo 200 milioni di euro (se si considera che il numero dei decessi è stato di 570mila euro).
I prezzi rilevati si riferiscono a un servizio “all inclusive” comprensivo di: trasporto della salma, pratiche per la tumulazione, feretro in legno massello (larice), zinco interno, valvola (nel caso di tumulazione), suggello a fuoco, imbottitura feretro in raso e competenze d’agenzia. L’indagine è campionaria ed è stata effettuata tramite telefonate nella seconda metà del mese di ottobre 2008. È bene notare che le tariffe si riferiscono al costo medio di un funerale: i costi possono lievitare fino a raggiungere i 10mila euro. La differenza di prezzo è dovuta soprattutto al tipo di legno scelto per il feretro.
I costi della cremazione: a Roma è gratuita
Per effetto di una legge del 2001 (n. 26) la cremazione in Italia è servizio pubblico locale sottoposto a un regime di prezzi controllati: nel 2008 la tariffa massima stabilita è pari a 537,97 euro. Ogni comune sede di crematorio può decidere di differenziare le singole tariffe in relazione al tipo di servizio offerto o decidendo un bonus sconto per i propri residenti.
Ci sono città (come Roma, Venezia e Milano) che incentivano la cremazione, applicando tariffe agevolate: a Roma la cremazione è completamente gratuita per i residenti, a Venezia costa 120 euro e a Milano 234 euro.
Nono tutte le città però hanno un forno crematorio: in quelle sprovviste, il costo della cremazione è quindi molto più elevato: è il caso di Parma, dove oltre al costo della cremazione si deve aggiungere quello del trasporto della salma a Reggio Emilia o Mantova (prezzo medio 2.200 euro), o di Catania, dove la salma deve raggiungere addirittura il forno di Montecorvino Pugliano (Caserta) perché quello di Palermo è, il più delle volte, fuori uso (prezzo medio 1.200 euro).
Nonostante quella della cremazione sia una scelta ammessa anche dalla Chiesa Cattolica, che nel 1963 ne ha abolito il divieto, nel 2007 solo il 10,26% ha optato per questa scelta (stime Sefit).
Oltre al funerale, ci sono anche i costi cimiteriali
Oltre ai costi del funerale, sono da aggiungere anche i costi cimiteriali, ossia il costo del loculo per conservare le ceneri, nel caso della cremazione, e il costo della tumulazione. La cremazione permetterebbe di abbattere i costi, almeno quelli relativi alla conservazione: i loculi per conservare le ceneri, infatti, sono più piccoli e costano di meno.
Si scopre, per esempio, che a Genova scegliendo la cremazione e il funerale servizio pubblico si possono risparmiare addirittura 5.517 euro: 1.945 euro totali (1.230 euro per il funerale comunale base + 404 euro per la cremazione + 281 euro il prezzo minimo del loculo) contro i 7.432 euro se si sceglie il servizio privato senza la cremazione (2.500 euro funerale privato + 4.932 euro il prezzo massimo a cui si arriva per la tumulazione).
Anche a Torino si possono risparmiare fino a 4.000 euro se si sceglie la cremazione: 3.958 euro (2.900 euro il funerale privato + 558 euro la cremazione + 500 euro il prezzo minimo del loculo) contro i 7.900 euro senza cremazione (2.900 euro il funerale privato + 5.000 euro il prezzo massimo per la tumulazione). A Venezia, invece, con la cremazione si possono risparmiare fino a 2.772 euro, perché la tumulazione può arrivare fino a 3.126 euro che, sommata al funerale di 1.160 euro medi, fa lievitare il prezzo totale a 4.286 euro (contro i 1.514,21 euro se si sceglie la cremazione che costa 120 euro e il loculo per le ceneri a 234 euro).
Anche a Udine, se si sceglie di celebrare un funerale col servizio pubblico e si opta per la cremazione si risparmiano ben 1.800 euro: 2.868 euro (1.760 euro il funerale servizio comunale + 408 euro cremazione + 700 euro loculo) contro i 4.700 euro se si sceglie il funerale privato e la tumulazione (2.000 euro il funerale privato + 2.700 euro la tumulazione).
Non ci sono grandi differenze, invece, per quanto riguarda il prezzo del funerale, ad eccezione di Milano, dove si risparmiano addirittura 1.050 euro: nel caso della tumulazione il funerale, infatti, costa 2.500 euro, nel caso della cremazione si scende a 1.350 euro.Help Consumatori non dà consigli particolari perché l’organizzazione di un funerale è legata ad uno stato emozionale difficile da prevedere, ma invita a diffidare dalle agenzie che, direttamente in ospedale sfruttando la debolezza del momento, propongono di provvedere all’organizzazione completa del funerale tralasciando opportunamente di specificarne i costi che alla fine potrebbero risultare molto salati.
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