I morti in alcuni Stati USA diventeranno concime

Dal 2027, in California, ci sarà un’alternativa green alla sepoltura e alla cremazione: il compostaggio umano. I defunti potranno diventare concime per campi e giardini senza alcun danno per l’ambiente. Lo stabilisce una legge proposta dalla deputata Cristina Garcia e firmata qualche giorno fa dal governatore democratico Gavin Newsom.

“Con il cambiamento climatico e l’innalzamento del livello del mare che ci minacciano questo è un metodo alternativo di smaltimento che non inquina”, ha spiegato Garcia, come riporta il Los Angeles Times. Secondo il National Geographic, le cremazioni negli Stati Uniti producono circa 360mila tonnellate di anidride carbonica all’anno.

Il nuovo procedimento (in diversi Stati USA si accompagna alla sepoltura tradizionale, alla cremazione e all’idrolisi) prevede che il corpo del defunto sia messo in un contenitore d’acciaio e sepolto a circa 2,4 metri di profondità circondato da materiali biodegradabili come trucioli di legno. Il contenitore deve essere aerato per consentire la crescita di microbi e batteri. Il processo di decomposizione dovrebbe completarsi in 1 o 2 mesi. Il terriccio organico che si crea può essere poi restituito ai parenti o donato a terreni agricoli di conservazione.

Negli Stati Uniti, Washington, Colorado, Vermont e Oregon avevano già legalizzato il compostaggio umano. La sepoltura funeraria costa tra i 5mila e i 7mila dollari.

I cittadini californiani, a partire dal 2027, avranno così una nuova opzione a disposizione per le pratiche funerarie, definita “riduzione organica naturale”(NOR).

“La riduzione organica naturale è una pratica sicura sostenibile. Questo processo fornisce ai californiani un’opzione che offre risparmi significativi nelle emissioni di carbonio e nell’utilizzo del suolo rispetto alla sepoltura o alla cremazione convenzionali”, ha detto invece Katrina Spade, CEO e fondatrice di Recompose, la società di cure post-mortem che ha ideato la NOR.

“La NOR utilizza essenzialmente lo stesso processo di un sistema di compostaggio per il giardinaggio domestico – ha affermato la direttrice esecutiva della Conferenza cattolica della California, Kathleen Domingo – Questi metodi di smaltimento sono stati utilizzati per ridurre la possibilità che la malattia fosse trasmessa dalla carcassa morta”.

La stessa rappresentante del mondo cattolico ha espresso anche preoccupazioni in merito alla possibile dispersione dei composti organici ottenuti tramite la decomposizione dei defunti, affermando che la possibile dispersione dei resti in luoghi pubblici potrebbe trasformare alcuni terreni in “gigantesche fosse comuni” all’insaputa dei passanti, che rischierebbero di calpestare i resti.

“L’uso di questi stessi metodi per la ‘trasformazione’ dei resti umani può creare uno sfortunato allontanamento spirituale, emotivo e psicologico dal defunto – ha aggiunto sempre Domingo – il corpo umano non è un semplice prodotto usa e getta”.

Per chi volesse saperne di più, basta leggersi il PROVVEDIMENTO CALIFORNIANO

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