E’ quasi passato un anno e mezzo dal terremoto che ha colpito l’Emilia e parte della Lombardia, nel 2012, ma ancora sussistono problemi nelle zone del cosiddetto cratere, anche per quanto riguarda le strutture cimiteriali. Ci riferiamo in particolare a Concordia e Novi dove la situazione dei cimiteri rimane ancora critica con zone tuttora inagibili. Per quanto riguarda quello di Concordia, il sisma ha daneggiato pesantemente il lato nord del cimitero monumentale, dove la copertura è precipitata sulle volte del chiosco, sfondandole, e nel quale si è registrato anche il crollo di alcune lapidi.
Su questa situazione, il Sindaco di Concordia sottolinea:
“Al momento l’unico ad essere a completa disposizione è il cimitero adiacente a quello monumentale, per il resto tutti gli altri presentano almeno una porzione inagibile. I quattro cimiteri frazionali (Vallalta, Santa Caterina, Fossa e San Giovanni) sono transennati in corrispondenza delle gallerie, ma fortunatamente ne è stata possibile la riapertura in tempi relativamente brevi. Siamo comunque al lavoro per sviluppare i progetti di ristrutturazione, anche se per i cantieri si dovrà aspettare ancora un anno. Essendo i danni di entità poco rilevante, il recupero dovrebbe avvenire in tempi rapidi, per un investimento complessivo di 900mila euro. Per quanto riguarda invece il cimitero monumentale, ci è stato sconsigliato di fare avvicinare le persone: la situazione è ancora critica. Talmente critica da rendere possibile, anche se si tratta di un’eventualità remota che vogliamo scongiurare, lo spostamento di alcune salme. La nostra intenzione rimane quella di recuperare la parte danneggiata, obiettivo da raggiungere tramite il progetto che sta elaborando il comune di Modena, ma serviranno 2 milioni e 300mila euro e anche in questo caso se ne riparlerà a metà 2014. Contiamo però di recuperare grossa parte della cifra grazie all’importo garantito dall’assicurazione che il Comune aveva stipulato già prima del 2012”.
Nel cimitero di Novi vi sono stati cedimenti strutturali delle travi di sostegno, crolli diffusi e fessurazioni generalizzate in tutti i porticati. Stessa sorte è toccata a Rovereto, dove si è verificato anche uno scivolamento verso il basso delle tegole di copertura.
Il Sindaco di Novi spiega:
“La nostra è una situazione particolare perché la parte lesionata è vincolata dalla Soprintendenza e rientra in un’area anticamente in possesso della Chiesa: abbiamo presentato il piano, ora aspettiamo l’autorizzazione a procedere. Anche a Rovereto il progetto è in fase avanzata, per cui si può dire che in entrambi i casi la ristrutturazione inizierà a breve. Non è certo un restyling completo, ma serviranno alcuni mesi prima di poter ripristinare la completa agibilità”.