A seguito del post del 14 maggio 2008 concernente Polemica per una intevista con Pezzino, ci è pervenuto da parte del Direttore di Oltre Magazine, una nota in cui chiarisce a Scolaro (Responsabile SEFIT) la sua posizione, che è in sintesi quella di attribuire a Francesco Monti, il giornalista del settimanale LaStefani che ha fatto l’intervista, la distorsione di quanto detto da Pezzino. La richiesta di Pezzino di diffusione del chiarimento, sgombra il campo da ogni equivoco.
Ecco i passi salienti del chiarimento:
” (…) in riferimento ad una mia intervista pubblicata on line dal settimanale “La Stefani” ho preso visione di quanto attribuitomi dall’estensore della stessa, Francesco Monti. Purtroppo, in molti passaggi sono contenute imprecisioni e distorsioni imputabili, avendolo verificato in occasione dell’incontro avuto con il giovane praticante, alla inesperienza e alla scarsissima conoscenza della materia da parte dello stesso.
E’ una offesa alla mia professionalità – prosegue Pezzino- e, me lo lasci dire, alla mia intelligenza pensare che io possa avere affermato che “la caccia al morto negli ospedali derivi dalla commistione fra servizi funebri e cimiteriali, che porta le imprese pubbliche che gestiscono i cimiteri a fare concorrenza alle ditte private”.
In realtà, ad una precisa domanda sulle “anomalie” nelle acquisizioni dei servizi funebri, ho sottolineato come siano proprio le imprese private “non sane” a determinare, in un rapporto scorretto con il personale delle strutture sanitarie, una concorrenza”sleale” che incide pesantemente sulla trasparenza e sul corretto rapporto con i dolenti.
Non ho mai pensato o detto, e lo testimoniano sette anni di interventi sulle pagine della rivista che dirigo, che l’attività funebre debba essere necessariamente svolta da imprese private. Anzi! Oltre Magazine si è sempre battuta per l’assoluta libertà del mercato, purché regolamentata da disposizioni rigorose, uguali per tutti i soggetti e sottoposte ai necessari controlli.
Non entro in questa sede nel merito delle altre questioni da Lei sollevate se non per ribadirLe il mio convincimento che è necessario lavorare tutti, ciascuno per la parte di propria competenza, per giungere rapidamente all’auspicata condivisione di principi generali utili a garantire la più assoluta tutela dei cittadini.“