L’arcivescovo anglicano di Gerusalemme, Hosam Naum, ha denunciato, in un comunicato stampa, la profanazione da parte di vandali ebrei dello storico cimitero protestante sul Monte Sion, nella città occupata.
“La mattina del 3 gennaio 2023, si è scoperto che, durante le vacanze di Capodanno, dei vandali hanno fatto irruzione nello storico cimitero protestante sul Monte Sion, dove hanno volutamente e implacabilmente fatto a pezzi più di trenta lapidi, molte delle quali storiche. I filmati delle telecamere di sicurezza hanno successivamente rivelato che questi crimini hanno avuto luogo a partire dalle 15:20 circa del 1° gennaio, e che gli autori erano almeno due, entrambi giovani maschi che indossavano kippah (ebraiche) e tallit katan“, si legge nella dichiarazione.
“Tra le lapidi distrutte ce n’era una contenente il busto del reverendo Samuel Gobat, il secondo vescovo protestante di Gerusalemme e fondatore dell’adiacente College dell’Università di Gerusalemme, formalmente noto come Scuola Gobat. Anche tre tombe del Commonwealth di agenti di polizia palestinesi erano tra quelle distrutte. Anche molte croci di pietra sono state tra gli obiettivi dei vandali, indicando chiaramente che questi atti criminali erano motivati dal fanatismo religioso e dall’odio contro i cristiani”, ha aggiunto.
L’arcivescovo Naum ha condannato “questi atti sfrenati di profanazione” e ha chiesto “alle autorità competenti di cercare, arrestare e perseguire legalmente gli autori di questi crimini terroristici nella misura massima consentita dalla legge, comprese le leggi relative ai crimini di odio”.
Ha invitato “altri leader politici e religiosi sia a Gerusalemme che in tutto il mondo ad unirsi nel condannare e combattere questi ed altri atti violenti simili di profanazione dei luoghi sacri, contribuendo così a promuovere un ambiente di sicurezza, rispetto reciproco e tolleranza religiosa in questa Città Santa venerata da tutte e tre le fedi abramitiche”.