Genova: le iniziative per valorizzare il cimitero di Staglieno nella settimana dei cimiteri storici europei 2021

Quattro “pacchetti tematici” che spaziano dalle visite guidate ai concerti dal vivo, dalle esperienze sul campo, alla didattica per i giovani, fino ai ritratti e racconti d’arte online. Sono queste le iniziative organizzate dal Cimitero Monumentale di Staglieno nell’ambito della Settimana dei Cimiteri Storici Europei 2021, che si terrà tra il 28 maggio e il 13 giugno.
La rassegna, in parte “live” e in parte da remoto, si aprirà al Pantheon, il 28 maggio alle ore 18, con “Parole, musica e silenzi dalla Divina Commedia”, concerto per violoncello del maestro Nevio Zanardi, con letture tratte dalla Divina Commedia.
“Il Cimitero Monumentale di Staglieno – spiega il vicesindaco e assessore ai servizi civici Massimo Nicolò – torna protagonista della Settimana dei Cimiteri Storici Europei e lo sarà grazie a una ricchissima rassegna per far scoprire e riscoprire, a genovesi e turisti, la bellezza e la maestosità del suo sconfinato patrimonio artistico, architettonico e culturale.
Concerti, visite guidate e iniziative che si affiancano al progetto “Staglieno si a[ni]ma” che l’Amministrazione ha avviato insieme al mondo del Terzo Settore e delle istituzioni afferenti per valorizzare il nostro Cimitero Monumentale”. Un sistema che, con l’organizzazione dell’evento vede l’esordio del “sistema Staglieno”.
“La rete costituisce una parte importante del progetto – spiega la presidente dell’associazione GenovaFa Caterina Fasolini – per coinvolgere e raccogliere l’adesione di diversi soggetti istituzionali e non, che volentieri partecipano con le loro competenze alla realizzazione del programma”.
La settimana sarà anche l’occasione per riscoprire alcune delle opere monumentali che sono state appena restaurate.
Opere di pregio che documentano varietà e qualità della scultura di Staglieno: dal classicismo delle statue di Giobbe e Geremia (1872), al realismo della Tomba Gnecco Garibaldi (1882), fino alla modernità del ‘900 testimoniata dalle Tombe Molinari (1920) e Sorrentino (1922). “È un risultato positivo, anche per la pluralità di soggetti coinvolti – spiega Caterina Olcese Spingardi, storica dell’arte della Soprintendenza – sia come finanziatori, il Comune, L’ American Friends of Italian Monumental Sculpture e concessionari, discendenti di famiglie committenti, sia come esecutori, con quattro diverse ditte di restauro”.

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