Gaeta: ricorsi al TAR di cittadini contro la realizzazione dell’impianto di cremazione

La vicenda vede coinvolta l’amministrazione comunale di Gaeta, che aveva promosso il progetto di realizzazione per un nuovo impianto di cremazione, in località Monte Sant’Angelo – presso il comune di Itri – la cui gestione, attraverso un bando di gara in scadenza il prossimo luglio, doveva essere affidata a ditta privata con durata trentennale.
Il sindaco aveva anche preannunciato una concertazione con la cittadinanza, dopo la conclusione del summenzionato bando in corso.
Ma prima che ciò potesse accadere, sono stati formalizzati i primi ricorsi al Tar, da parte di numerosi comitati civici e privati, volti a bloccare l’iter per la realizzazione dell’intera struttura.
I ricorsi hanno impugnato numerosi atti amministrativi e delibere del Comune, oltre ai vari pareri favorevoli espressi dalla Soprintendenza archeologica e dall’Autorità di bacino dell’Appennino Centrale, in considerazione della peculiarità del sito prescelto, su cui insistono numerosi reperti archeologici di epoca romana ed attività agricole ed olivicole.
Il ricorso principale si basa soprattutto sul fatto che l’attuale regolamento di polizia mortuaria locale non consente la realizzazione di forni crematori al di fuori dei cimiteri e che solo i cimiteri possono prevedere, al loro interno, eventuali costruzioni accessorie quali camere mortuarie, sale d’autopsia e forni crematori.
E, visto che nella prevista località di realizzazione del forno crematorio – S. Angelo a Gaeta – non esiste alcun cimitero, il Comune di Gaeta non poteva – secondo i ricorrenti in giudizio – prevedere la realizzazione di tale impianto.

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