Data l’importanza dell’argomento, proseguiamo con la documentazione delle notizie apparse sul DDL AS1611, di riforma del settore funerario. Sembra però che a livello giornalistico abbiano fatto confusione tra spesa ammessa alla detrazione ed effettiva detrazione. Difatti la detrazione dalle tasse è ora per un cittadino di poco meno di 300 euro. Con le proposte del Sen. Vaccari si passerebbe mediamente a 600 euro, con un tetto massimo di poco più di 700 euro, cioé il 19% della metà della fattura per il funerale, che si estende quanto a tipologia di spese ammissibili, ma con un totale di spese ammesse di 7.500 euro.
“Aumento fino a 7500 euro della detrazione dalle tasse (ora è di 1549,37) delle spese sostenute per il commiato al ‘caro estinto’, recepimento degli standard europei per l’impiantistica cimiteriale, nuova disciplina delle imprese funebri per combattere l’illegalità, le truffe, l’evasione fiscale e il lavoro nero, un piano per rendere accessibile la cremazione in tutta Italia.
Sono questi i punti salienti del disegno di legge “Disciplina delle attività funerarie” che il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari ha presentato oggi al Senato, insieme a Daniele Fogli, presidente del Comitato tecnico per i cimiteri della Federazione europea servizi funerari (EFFS), e alla presenza di Gianni Gibellini, presidente di Eccellenza funeraria italiana una delle associazioni di categoria del settore che hanno contribuito maggiormente alla definizione del testo del ddl. Stefano Vaccari ha sottolineato come “l’adesione all’iniziativa del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti ci assicura il sostegno del governo ad una riforma che speriamo possa presto iniziare l’iter in commissione.
Il giro d’affari del settore funerario ammonta in Italia intorno ai 3 miliardi per un totale di 6000 operatori – prosegue Stefano Vaccari – Ma di questi lo Stato italiano ne ‘vede’ una percentuale ridotta, perché proliferano imprese fittizie, gli operatori abusivi, l’evasione fiscale e le truffe a carico delle famiglie già colpite dal lutto. In più, la normativa è obsoleta perché risale ad un regio decreto del 1934 e ad una legge parziale del 1990, più leggi regionali in meno della metà delle regioni italiane. Per questo abbiamo raccolto la proposta delle associazioni degli operatori del settore, e abbiamo elaborato un testo di riforma quadro con l’obiettivo di arrivare a standard europei di prestazione. Si tratta di promuovere l’emersione dal nero, attraverso detrazioni fiscali più cospicue ed estese anche alle opere edili e lapidee e agli accessori. E sostenere le imprese sane e legali, promuovendone la qualificazione. Serve poi un cambio di passo nella gestione dei cimiteri, con bacini di gestione più ampi dei singoli comuni, un piano per la manutenzione dei cimiteri soprattutto quelli monumentali, la realizzazione di nuovi soprattutto al sud, sulla base di esperienze innovative come le case funerarie. La cremazione è sempre più richiesta (oggi al 19%) e va assicurata in tutta Italia, prevedendo la realizzazione di nuove strutture”.
Fonte: modena2000.it