Forlì: attivate altre procedure di decadenza per vecchie tombe in concessione

Dopo l’avviso di luglio per 53 tombe, e quello di agosto per altre 56, i Servizi Cimiteriali del Comune di Forlì hanno disposto un nuovo avviso alla cittadinanza di decadenza della concessione per 50 tombe ubicate nel cimitero Urbano monumentale. Si tratta di 42 tombini tutti ubicati nel Reparto “N”, di 2 tombe “arcata” e di 6 tombe “lungo lo Stilobate”, sepolture tutte in evidente stato di abbandono o di grave incuria, che contengono i resti mortali di salme tumulate da oltre 50 anni, e per le quali non è stato effettuato l’aggiornamento del titolare della concessione.

La decadenza della concessione sarà attuata in base al Regolamento dei servizi cimiteriale e dei cimiteri comunali, laddove “per abbandono per incuria o per morte degli aventi diritto, il comune, previa diffida, può disporre la rimozione delle opere nonché la decadenza della concessione”.
Il provvedimento con l’elenco delle 50 tombe e delle salme ivi presenti, oltre ad essere pubblicato all’Albo Pretorio on-line del Comune di Forlì, nel sito web comunale www.comune.forli.fc.it, viene affisso presso la bacheca del cimitero Urbano Monumentale per Almeno 60 giorni naturali e consecutivi.
Per informazioni è possibile rivolgersi ai Servizi Cimiteriali, via Ravegnana, 276, oppure telefonare ai numeri 0543.712890-0543.712893 (orario di apertura, tutti i giorni feriali dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 12).

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2 thoughts on “Forlì: attivate altre procedure di decadenza per vecchie tombe in concessione

  1. X Alfio,

    Laddove vi siano degli aventi titolo sulla sepoltura versante in stato di profonda fatiscenza, il primo atto dell’iter procedimentale è rappresentato da una formale diffida e, solo nel caso in cui gli interessati non attendano alla prescritta manutenzione, è possibile procedere con la pronuncia di decadenza, per grave violazione delle obbligazioni sinallagmatiche contratte, a suo tempo, dal concessionario primo.
    Alcune delle caratteristiche che può presentare una tomba in stato di cattiva conservazione sono, per esempio, la non leggibilità delle iscrizioni (obbligatorie la data di nascita, morte, nome e cognome), la mancanza di decoro causata da sporcizia, erbacce l’affaticamento delle strutture murarie o lapidee, il pericolo di caduta di pezzi di tomba con possibili danni ai frequentatori.

    I Tribunali Italiani (ex multis: T.A.R. Piemonte, 3 aprile 1987 n. 130) hanno altresì osservato, in modo uniforme e con orientamento pressoché costante, come lo stato di incuria di un’area cimiteriale ai fini dell’adozione del provvedimento di decadenza della corrispondente concessione debba essere ancorato a precisi requisiti tecnici tra cui annoveriamo:
    il criterio temporale: (deve potersi agevolmente dimostrare che da lungo e certo tempo il titolare della sepoltura o chi per lui non si è recato in loco)
    l’animus di omettere volontariamente (= disinteresse manifesto) ogni forma di necessaria manutenzione. (è, forse, l’aspetto più critico e problematico da provare in via amministrativa o addirittura in giudizio.)
    il parametro oggettivo: (l’area deve risultare davvero impraticabile o, comunque, il manufatto deve essere gravemente deteriorato in seguito al lungo stato di abbandono).

    Si ravvisa, in ogni caso, un certo margine di discrezionalità dell’amministrazione municipale nell’assumere provvedimenti.

  2. Se una sepoltura a terra su un suolo concesso il 1951 non viene più curato , dopo quanto tempo scade la concessione?

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